Nunzio Russo è un autore e imprenditore siciliano che sta ottenendo un grandissimo successo con la sua opera prima intitolata "
La voce del Maestrale" (EEE Edizioni).
Una storia che racconta le vicende di una famiglia di pastai siciliani pronti a lottare per la propria affermazione e quella delle loro attività nella loro terra, spesso martoriata dalla malavita e dalle difficoltà economiche.
L'autore, proveniente da una famiglia di imprenditori e produttori di pasta, si è posto quindi in prima fila nel racconto di questa storia di grande impatto sociale e storico. Ha narrato le vicende di una famiglia che riesce ad ottenere il successo attraverso l'arguzia e la passione per la produzione alimentare come attività di interesse collettivo e sociale, culturale e storico. Ma non solo.
Un romanzo ambientato tra l'Italia e l'Africa del XX secolo e che trova riscontro anche in alcuni eventi storici realmente accaduti. Ma parliamone direttamente con lo scrittore.
Salve Nunzio,
grazie per aver accettato questa intervista nella quale parleremo, tra l'altro, anche e soprattutto della prossima presentazione del tuo romanzo. Ma raccontaci quali sono stati, in primis, gli spunti che ti hanno portato a raccontare di questa storia. Hanno uno sfondo autobiografico, vista l'ambientazione?
RISPOSTA:
Come tutti i romanzi storici o assimilabili al genere storico anche La Voce del Maestrale trae origine da verità conosciute all’autore come patrimonio personale e attraverso la ricerca. Questa è la prima opera di narrativa pubblicata che racconta di un prodotto unico nella storia della scienza alimentare: la pasta. La vicenda è quella di una famiglia di imprenditori siciliani, grandi interpreti di quella tradizione industriale dell’isola nei luoghi d’origine di questo prodotto. A Termini Imerese vicino Palermo, infatti, abbiamo le prime notizie certe circa la lavorazione della pasta fin dal 1154. Dunque cento anni prima la nascita di Marco Polo, l’esploratore fino ad oggi considerato colui che scopertala in Cina la fece conoscere in occidente. La pasta invece è nata in Sicilia e, per amore di verità, a Termini Imerese.
Quali sono le difficoltà che incontrano gli imprenditori di ieri e di oggi, soprattutto in Sicilia?
RISPOSTA:
Fare impresa è sempre un rischio riconosciuto, in qualunque settore di produzione. Nella mia terra, la Sicilia, possono insorgere altri tipi di problemi che ostacolano il lavoro quotidiano. Non mi riferisco unicamente alla dolorosa piaga della criminalità mafiosa, ma anche a difficoltà di tipo ambientale. Nel recente passato sono mancate e mancano infrastrutture e un’eccellente rete stradale, un tempo ben sostituite dall’attività dei porti mercantili e dal trasporto marittimo. Ai costi di produzione vanno aggiunti anche gli oneri delle spedizioni. Questo penalizza i nostri prodotti. In ogni caso, e per fortuna, la maggior parte degli imprenditori dell’isola è preparata ad affrontare gli imprevisti come a resistere alle prepotenze altrui.
"La voce del Maestrale" racconta le vicende di una famiglia che vive grazie alla produzione di farine per il pane, giusto? Ma una serie di eventi ne cambieranno i destini, per cui passeranno alla produzione di pasta. Come avverrà questo cambiamento? Ed esistono degli eventi reali che hai raccontato?
RISPOSTA:
Come già affermato il romanzo è nato sulla base di verità tratte dalla storia. La Sicilia è sempre stata il granaio d’Italia. Le granaglie si ammassavano nei cosidetti piani caricatori. Uno dei più noti fin dall’antichità era quello di Termini Imerese, perché la città era anche dotata di un ottimo porto naturale. Da qui la nascita e lo sviluppo dell’industria di trasformazione dei prodotti agricoli. Tra queste attività la più importante fu quella molitoria, la cui evoluzione è stata la nascita dei pastifici industriali. Agli inizi del novecento, a Termini Imerese, c’erano ancora 45 fabbriche piccole e grandi che macinavano il grano o producevano pasta.
Oggi sia il pane che la pasta sono due prodotti tipici e unici dell'alimentazione italiana e anche della dieta mediterranea, famosa in tutto il mondo. Credi che se ne parli abbastanza?
RISPOSTA:
Certo se ne parla, soprattutto della pasta. Ma anche il pane ha la sua importanza nella dieta mediterranea. Sono molte le trasmissioni televisive dove sono affrontati argomenti che riguardano queste produzioni. I nutrizionisti oggi sono molto attenti alle caratteristiche salutiste dei prodotti alimentari. La pasta, in particolare, è oggetto di studi approfonditi. I principi attivi e nutritivi del grano sono oggi noti. Il germe di grano, per esempio, contiene la vitamina E, che è un potente anti ossidante. Anche la pasta miscelata con piccole quantità di isoflavoni (soia) è utile per il controllo degli zuccheri, mentre le miscele con betaglucani (orzo, farro…) contribuiscono a ridurre il colesterolo in eccesso. In queste produzioni d’eccellenza sono specializzate numerose piccole aziende artigiane.
Con il tuo romanzo sei arrivato dappertutto e il prossimo 22 Aprile, sarai presente anche presso l'Aula Magna dell'Università di Modena e Reggio Emilia all'interno di un progetto ambizioso e affascinante, ce ne parli?
RISPOSTA:
E’ un evento che tocca i miei sentimenti. Ne ha scritto di recente Il Resto del Carlino. La mia famiglia, infatti, ha donato i più antichi documenti del Pastificio Russo all’Archivio Storico Reggiane, tenuto dall’Università di Modena e Reggio Emilia, che provvederà a digitalizzare e inserire gli stessi anche nell’archivio del Ministero dei Beni Culturali. Le “Officine Reggiane” rappresentano la storia del novecento legata alla città di Reggio Emilia, e finanche sono state fornitori degli impianti con cui si produceva la nostra pasta siciliana. L’inaugurazione dell’archivio di questa storica azienda emiliana sarà il 22 aprile presso l’Aula Magna della sede di Reggio. Nell’occasione sarà presentata “La Voce del Maestrale” a cura dell’Ateneo, mentre il sottoscritto è stato invitato dal Pro Rettore ad intervenire, parlando di origine e storia della pasta alimentare. Tra l’altro una macchina prodotta dalle “Reggiane” per il nostro mulino nel 1939 è stata di recente donata all’archivio, che ne curerà il restauro. E, quindi, ancora una volta sarà Sicilia. Terra solare dagli eterni amori.
Credi che i prodotti alimentari possano migliorare l'economia del nostro Paese? Pensi se ne faccia un buon consumo?
RISPOSTA:
Spesso si dimenticano le proprie radici. Un male questo cui è bene porre rimedio. Le produzioni alimentari rappresentano l’eccellenza italiana nel mondo come nel caso della pasta. Sono i piccoli produttori i più meritevoli d’attenzione, giacché risentono meno della necessità di raggiungere grossi budget per coprire costi elevati, come avviene per la grande industria. L’artigiano, invece, tiene molto alla qualità del prodotto, perché ci mette la sua faccia. E’ nel piccolo e bello che avviene la prima innovazione o la sperimentazione di nuove tecnologie e produzioni, altrimenti difficili nel settore alimentare.
Infine, raccontaci quale è stata la maggior soddisfazione ricevuta grazie alla diffusione della tua opera.
RISPOSTA:
Dalla Fiera del Libro di Torino al Castello di Belgioioso di Pavia, passando dalla Fondazione Leonardo Sciascia di Racalmuto al Modena Buk, sono intervenuto in molti posti della nostra bella Italia, tutti luoghi dove i libri vivono la loro meravigliosa esistenza. La Voce del Maestrale pare desideri diventare un ever green secondo la tradizione di una parte importante della letteratura siciliana.
Il momento più importante, in ogni caso, è stato quando mi hanno chiamato per la prima volta scrittore. Scrittore non lo sei soltanto se scrivi, lo diventi quando te lo dicono i lettori.
Grazie per la tua disponibilità e cortesia. E ricordiamo a tutti di seguirti presso il tuo sito ufficiale all'indirizzo
www.nunziorusso.it e invitiamo il pubblico a conoscere la tua opera e ad esprimere il proprio gradimento per la stessa anche su Facebook:
https://www.facebook.com/LaVoceDelMaestrale?fref=ts .
Tiziana Iaccarino.