Viva l’Italia... abbasso la politica!
Viva l’Italia... abbasso la politica!
Questo sottotitolo non è casuale, anzi fa riferimento esattamente allo scenario rappresentato  in questa commedia: null’altro che l’attualissima condizione politica, e non solo, dell’Italia, da sempre considerata il Bel Paese ma che col tempo è dovuta soccombere a causa della sua classe dirigente.
Tanti, in effetti, sono i riferimenti agli scandali più noti riportati dalla cronaca, ad esempio la situazione in cui versa il sistema sanitario nazionale svilito dalla gestione di medici che preferiscono operare nelle loro cliniche private, la ben nota presenza di politici inutili, manager improvvisati e raccomandati e di attrici per capriccio o aspiranti veline.
Come criticare allora Massimiliano Bruno, il regista, che ha semplicemente cavalcato l’onda del malcontento  generale dell’era Monti e dell’indignazione per la mala-politica, qui incarnata dal protagonista Michele Spagnolo, potente onorevole corrotto da mille vizi, improvvisamente afflitto da una sorta di demenza che allenta i freni inibitori e gli impedisce di mentire, anzi ancora peggio gli impone di dire sempre la verità su tutto e tutti, diventando così una mina vagante per il partito e per la famiglia, che poi si rivelerà la sua ancora di salvezza.
Tra battute e momenti esilaranti, a volte anche un po’ sopra le righe, il suo racconto mette quindi in evidenza la gravità di certe situazioni reali che non corrispondo affatto ai principi enunciati dalla nostra Costituzione, e pertanto, lo stesso regista-attore (nel film interpreta anche il ruolo di un presentatore di un programma televisivo dal titolo esemplificativo “ La verità ti fa male”), arriva ad auspicare la formulazione di un utopico 140esimo articolo che dovrebbe recitare più o meno così:
“Tutti i cittadini hanno il diritto di sapere la verità”!
In sintesi, possiamo dire che si tratta di una fotografia amara della nostra realtà contemporanea, che sicuramente ci farà ricordare tra qualche anno quello che siamo stati e che abbiamo vissuto, ma che tuttavia non si limita solo a questo: il messaggio finale, infatti, quello che cioè si evince dal comizio conclusivo tenuto dal protagonista, è che se le cose non ci piacciono dobbiamo attivarci per cambiarle, e la miglior soluzione sarebbe quella di andare a votare sempre bene informati sui programmi e sulle persone che intendono rappresentarci.
Commenti
Non è stato pubblicato nessun intervento
DONNISSIMA.it © 2001-2024
Nota Importante : DONNISSIMA.it non costituisce testata giornalistica,la diffusione di materiale interno al sito non ha carattere periodico,
gli aggiornamenti sono casuali e condizionati dalla disponibilità del materiale stesso.
DONNISSIMA.it non è collegata ai siti recensiti e non è responsabile per i loro contenuti.