La Trama
Prima Guerra Mondiale: Un orologiaio cieco, padre di un caduto in battaglia, costruisce un orologio le cui lancette girano al contrario. Non è un errore, è la sua speranza che il tempo inverta il suo corso perché forse così torneranno a casa tutte le vittime della guerra.
Proprio il giorno in cui termina la guerra nasce Benjamin Button. E' un neonato ma con l'aspetto e la salute di un vecchio di ottant'anni, la cui vita sembra non dover durare molto.
Rifiutato dal padre e “adottato” dalla governante di un ospizio, qui cresce e si innamora di Daisy, una bambina figlia di una conoscente. Date le premesse - lui è troppo vecchio e lei troppo giovane - sembra un amore impossibile, ma Benjamin non muore anzi si scopre di giorno in giorno ringiovanire. Il tempo della sua vita, che sembrava così breve, diventa improvvisamente fonte di speranza per un futuro con Daisy.
La Recensione
La vita al contrario di Benjamin Button apparve per la prima volta nel 1922 in un racconto scritto da Francis Scott Fitzgerald e dopo una lunga gestazione ha visto la luce anche al cinema nel 2008 nella versione decisamente modificata del regista David Fincher.
Il racconto di Fitzgerald prendeva le mosse da una frase detta da Mark Twain “La vita sarebbe migliore se potessimo nascere ad ottant'anni e poi ringiovanire fino ai diciotto” e presentava una risposta non ottimistica a questa tesi: mostrava essenzialmente un Benjamin che gestiva male la sua vita.
La versione cinematografica invece preferisce raccontare una favola con un occhio alla morale del cogliere l'attimo, il carpe diem di romana memoria.
Benjamin nasce vecchio, teoricamente non gli resterebbe molto da vivere, ha la mente di un giovane ma si adatta a vivere con gli altri anziani prendendola quasi con filosofia; poi scopre di ringiovanire, si accorge che ha presumibilmente ancora una vita davanti a sé e che ad un certo punto avrà la stessa età di Daisy e non sarà più fuori sincrono con il resto del mondo.
Quindi attinge alla sua pazienza per attendere il momento dell'incontro e nel frattempo fa le sue esperienze portando con sé tutti quei ricordi che poi scriverà nel suo diario. Diciamo che non si fa mancare niente questo Benjamin e la storia è potenzialmente affascinante; si prestava a veicolare diverse riflessioni sul significato della Vita e del Tempo, che invece sono solo accennate e alla fine la vita al contrario è solo un pretesto mal sfruttato per raccontare una storia d'amore su uno sfondo fantasy in una New Orleans alle soglie dell'uragano Katrina.
Il difetto principale del film purtroppo è che la sceneggiatura non rende appieno il tempo dell'attesa né dell'incontro, arrivando perfino ad annoiare ed è un peccato, soprattutto considerando un inizio davvero suggestivo e ben girato.
La vera attesa dello spettatore risiede alla fine nel piacere, o nella curiosità, di vedere man mano riemergere da tutto quel trucco il Brad Pitt come lo conosciamo, con un effetto ringiovanimento notevole che riporta la bellezza dell'attore fino ai primi momenti della sua carriera. Trucco ed effetti speciali, assieme alla scenografia, sono infatti stati premiati con 3 oscar su 13 nominations.
Davvero un magro bottino per una storia con temi come Vita, Amore e Tempo, che avrebbe potuto dire molto ma molto di più.
Scheda Tecnica
Titolo originale: The Curious Case of Benjamin Button
Nazionalità/Anno: USA/2008
Durata: 2 ore 46 minuti
Regia: David Fincher
Sceneggiatura: Eric Roth
Fotografia: Claudio Miranda
Musiche: Alexandre Desplat
Scenografia: Donald Graham Burt
Cast : Brad Pitt, Cate Blanchett, Julia Ormond, Tilda Swinton, Taraji P. Henson, Jason Flemyng