Vorrei parlarvi di un film uscito nelle sale cinematografiche esattamente un anno fa, una pellicola che in cinque giorni di programmazione ha incassato più di 18 milioni e mezzo di euro, sorpassando addirittura il colossal Avatar.
Si tratta di Che bella giornata, che ha come attore principale il comico Checco Zalone.
Il film parla di un ragazzo pugliese che lavora in una discoteca della Brianza, ma sogna di svolgere un’attività con maggiori responsabilità nell’ambito della sicurezza. Dopo un colloquio – andato male – per diventare carabiniere, grazie a una raccomandazione viene chiamato come addetto alla sicurezza del Duomo di Milano. Ben presto si rivela inadatto al ruolo: non sa riconoscere nemmeno i buddisti che vogliono far visita al Papa.
Un giorno a lavoro conosce Farah, una ragazza araba che si finge studentessa di architettura, ma in realtà è una terrorista che vuole far esplodere la Madonnina per vendicarsi dell’uccisione dei suoi genitori. La ragazza capisce che Checco può aiutarla nell’impresa, perché è sciocco e senza malizia, ma il finale è a sorpresa.
Il film fa ridere dall’inizio alla fine, con una comicità leggera e mai volgare, molto distante da quella dei cinepanettoni. Il protagonista è goffo, ingenuo e suscita simpatia in chi lo guarda, anche perché Zalone è talmente bravo che lo spettatore ha la sensazione che non stia recitando.
Ma Che bella giornata non è solo risate. Oltre la comicità, se si scava più a fondo, si trovano riflessioni tragicomiche. Ad esempio viene evidenziato per tutto il film il fatto che in Italia, e al sud in particolare, si vada avanti unicamente con le conoscenze giuste, ovvero con le raccomandazioni e i favori reciproci, e non con la preparazione.
Un altro spunto di riflessione sono le missioni di pace in zone di guerra, a cui molti partecipano solamente per un fine economico e non idealistico. Ad esempio, il padre di Checco è un soldato italiano in missione in Iraq, ma dice chiaramente che lo fa solo per pagarsi il mutuo.
Nella pellicola non mancano i luoghi comuni che riguardano il sud; ad esempio si mostra come in questa zona d’Italia per le persone “potenti” non si applica la legge, ma si chiude un occhio. O ancora che per i ricevimenti si organizzano pranzi lunghissimi a cui partecipano centinaia di parenti.
Tali considerazioni però non sono pesanti, anzi, dal film emerge ilarità e leggerezza, l’ideale per passare una serata di relax e divertimento.
Cinzia Crinò