Baciami ancora
Baciami ancora

Un anno fa Gabriele Muccino è tornato nelle sale cinematografiche con Baciami ancora, sequel de L’ultimo bacio. Ricompaiono quindi i personaggi del film precedente, “come i fili di una ragnatela che col tempo si sono allentati ma sono rimasti uniti”.

Carlo e Giulia si sono separati a causa di tradimenti reciproci, ma hanno un ottimo rapporto, dovuto anche alla figlia Sveva. Paolo ha problemi di forte  depressione, e cerca di combatterla con le pillole e soprattutto con l’amore di Livia, ex di Adriano. Quest’ultimo torna – dopo aver passato gli ultimi dieci anni all’estero – sciupato, disilluso, e più pentito che mai. Marco è in crisi con la moglie Veronica, perché non sono riusciti ad avere un figlio. Infine Alberto, l’unico del gruppo a cui è rimasta la voglia di evadere.

Il tema fondamentale del film, a mio parere, è quello del ritorno. Se nel film precedente si respirava desiderio di libertà ed evasione, in Baciami ancora i personaggi sono cresciuti, e si sono accorti di bramare profondamente ciò che prima volevano fuggire. L’unico personaggio rimasto “Peter Pan”, che non ha subìto un’evoluzione in questo senso, è Alberto. In lui continua la voglia di partire, di viaggiare, di “vivere”.

Carlo ne L’ultimo bacio ha tradito Giulia con Francesca (Martina Stella), spaventato dall’arrivo di un figlio e da responsabilità che non voleva prendersi. Dopo dieci anni, in seguito a uno svenimento e alla conseguente paura di morire, Carlo si rende conto che Giulia è la donna più importante della sua vita e lo sarà sempre. Allo stesso modo, Adriano era fuggito da una relazione complicata con la moglie Livia, diventata tale soprattutto a causa della nascita del loro bambino, Matteo. Anche questo personaggio però subisce un’evoluzione. Capisce lo sbaglio che ha fatto e vorrebbe recuperare il rapporto col figlio, che non esita a fargliela pagare.

I personaggi hanno voglia di amore, di sicurezza, di tornare a far parte di una famiglia unita. O, nel caso di Paolo, di costruire per la prima volta un nucleo familiare. Le donne invece hanno paura di lasciarsi andare, paura di soffrire ancora. Giulia, pur amando ancora Carlo, teme che lui possa tradirla di nuovo. Livia nutre un grande affetto per Paolo, ma non gli permette di abitare insieme a lei, non si fida completamente di lui a causa delle sue frequenti crisi depressive.

Nonostante la loro età, i protagonisti di questo film non sono ancora arrivati alla stabilità affettiva, ma tentano in tutti i modi di raggiungerla. Se ne L’ultimo bacio questi personaggi non sapevano cosa volevano, se non fuggire dalla loro quotidianità, oggi l’hanno capito. Vogliono l’amore vero, una donna, una famiglia felice, e lottano per ottenerla.

È un film denso di pathos, di ansia, forse un po’ ridondante, a tratti esagerato, ma comunque molto profondo, che suscita sensazioni molto forti nello spettatore. Un applauso a Muccino e a tutto il cast, in particolare a Vittoria Puccini, che non ha fatto sentire la mancanza di Giovanna Mezzogiorno. Infine, la colonna sonora è  Baciami ancora di Jovanotti.

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