La Bibbia è "Home Is Where You Park It" un fotolibro in vendita a 65 dollari che mostra le migliori VAN del mondo, o almeno quelle che sono riuscite ad essere immortalate in storici e meravigliosi viaggi carichi di emozioni e di esperienze, in giro per il mondo, sul tetto del mondo, sulle coste del mondo, nel deserto, nelle città.
125 pagine che riassumono anni di vita dei ventenni di oggi: nuovi “figli dei fiori”? Non proprio: tuttavia dalla California, la culla della passione per il Caravan, all'India, il regno delle Roulotte, al Messico, dove il VAN è un mezzo per lavorare e vivere, fino alla lontana Alaska, dove il VAN è un mezzo sicuro per non restare al freddo, nonché al deserto, dove il VAN è l'unica alternativa. Passando da Denver, da Singapore, da Silverstone, la nuova generazione di “nomadi” ha 30/40 anni, posta le foto dei viaggi su Instagram e Twitter, discute di cucina, di natura e di ecologia.
Viaggia con gli animali domestici, con i figlioletti o in compagnia: persino la musica da discoteca si è accorta di questi nomadi, dedicando a loro diverse HIT che spopolano nelle classifiche: la vita nomade, che su twitter è diventata #vanlife parte da lontano.
In California, dove è diventata trendy, rappresenta la gioventù dei surf e delle albe, delle ballate in strada, dei grandi festival e delle grigliate no alcool.
Ma non c'è solo la California: la roulotte e il caravan sono in realtà diventati un mezzo indispensabile per lavorare, per riuscire a spostarsi e anche a gestire impegni senza spendere soldi in alberghi o in motel.
Non è solo hobby: dai giornalisti ai musicisti, dai fotografi ai pubblicitari, ma anche ragazzi normali che lavorano per aziende interinali, percorrono migliaia di chilometri l'anno, lavorano dal computer in wireless e sono moderni e tuttavia non poveri e non benestanti.
I nuovi nomadi sono alla moda, ma anche selvaggi quanto basta, non proprio hippie e non proprio bastardi, ma diversamente urbanizzati. Ecco che cosa è nel mondo la Van'S Life (MC).