Trash Vortex: è un vortice oceanico che ha una diffusione in ampiezza più grande del Texas, comunemente usato come termine geografico di paragone, che sostanzialmente contiene – per effetto delle correnti oceaniche – tutti i rifiuti che arrivano nel mare e – lentamente se non si sciolgono (plastiche PET in prevalenza) – lì si concentrano.
Il vortice è ad effetto di riempimento, nel senso che man mano che aumentano i rifiuti, altrettanto aumenta la dimensione. Si parla di un 80% di animali marini, tra cui anche gli uccelli, pieni – nello stomaco – di rifiuti. Un fatto di per sé allucinante.
Il concetto è molto semplice: quello che non viene trattenuto a riva dalle barriere antinquinamento e finisce in mare sarà certamente mangiato dagli animali del mare, che non distinguono un pezzo di plastica da un pesciolino. Quello che affonda e non è biodegradabile resta sul fondo come se il fondale marino fosse una discarica – con effetto che le barriere coralline e le alghe muoiono, mentre si generano altri tipi di alghe e altri tipi di batteri compatibili con la plastica – nonché quello che galleggia finisce in Oceano o comunque a riva, da qualche parte.
Esistono delle creature che si nutrono di plastica, sia animali che batteri, ma non si è ancora studiato il modo per rendere questi animali/batteri disponibili per le pulizie del pianeta.
La scelta più facile: evitare che i nostri fiumi mandino in mare le plastiche, evitare di fare arrivare la plastica nei nostri fiumi. Questo per noi, che possiamo farlo.
GreenPeace ritiene che entro il 2022 ci sia il rischio che il 100% delle creature marine, cioè alghe, batteri, pesci ed uccelli, possano essere entrati in contatto con petroli, plastiche e inquinanti. In atto lo stravolgimento dell'ecosistema marino, sembra, sotto gli occhi di tutti.
Il Trash Vortex, che si sposta ma si ingrandisce, galleggia e porta un camion all'ora di immondizie a riva, senza che nessuno ponga obiezione a tutto questo. Incredibile, vero? (MC).