Sempre più spesso i giovani italiani scelgono di fare la valigia e tentare la fortuna all’estero, proprio come fecero i nostri avi. La situazione lavorativa italiana fa acqua da tutte le parti, i contratti a termine impediscono la realizzazione personale, gli stipendi sono tra i più bassi d’Europa. E allora che fare? Rassegnarsi alla sfida che ci impone la società italiana, sperando in un po’ di fortuna, o fare una scelta radicale, magari a migliaia di chilometri da casa? La parola ad Arianna, che ha scelto la seconda opzione.
1. Presentati.
Mi chiamo Arianna, sono di Venezia e mi sono laureata in scienze del linguaggio all'università Cà Foscari.
2. Perché hai scelto di trasferirti proprio a Sidney?
Ormai vivo a Sydney da sei mesi. Ho lasciato l'Italia perché ero stanca della frustrante situazione politica ed economica che abbiamo: troppi contratti a termine e zero prospettive di un lavoro stabile e appagante. Ho scelto l'Australia perché nello scenario internazionale è il paese economicamente più florido, ha una natura e un clima spettacolare, c’è gente alla mano e si parla inglese.
3. E’ stato facile ambientarsi?
E’ stato relativamente facile, conoscendo già abbastanza bene l'inglese. Le persone qui sono molto amichevoli, si mangia molto bene (la cucina è internazionale, per cui si trova praticamente di tutto) e lo stile di vita è quello tipico della grande città. L'unica difficoltà è stata abituarsi ad essere completamente sola dall'altra parte del mondo: anche se dà una sensazione di libertà, fa paura allo stesso tempo.
4. Com’è il popolo australiano?
Gli australiani sono persone gentilissime, ospitali e solari. Sono onesti, educati e rispettano le regole molto più noi... Inoltre fanno tanto sport e amano la vita all'aria aperta, complice la natura e il mare meraviglioso. Non è facile farseli amici se non sei "english speaking" ma, se lo diventi, ti danno il cuore. Però hanno un concetto di relazioni e divertimento molto diverso dal nostro, amano i cosiddetti "one night shots", ovvero avventure di una notte. Diciamolo pure: superficiali sì, ma sanno come divertirsi! E poi sono così belli! Purtroppo hanno un forte problema di alcolismo e un livello culturale sicuramente più basso del nostro.
5. Quali sono le principali differenze culturali che hai riscontrato?
Stando qui scopri che tutto il mondo è paese: puoi trovarti bene sia con un australiano che con un italiano, dipende dalla persona con cui hai a che fare. Essenzialmente l'aspetto che più differenzia i giovani australiani da noi è l'eccessivo uso di alcool e uno stile di vita più superficiale.
6. Vista la grave crisi economica in cui versa il mondo intero, credi che l'Australia offra più opportunità ai giovani rispetto all'Italia?
Posso dire che i giovani australiani possono ottenere tutto ciò che vogliono, determinazione e grinta permettendo. C’è una situazione lavorativa ottimale e gli stipendi sono molto alti. Per chi viene da fuori ci sono tantissime opportunità nel settore dell'Hospitality e delle costruzioni, meno nelle aziende, dove entri solo se il tuo livello di inglese è davvero molto alto e se sei, come dicono qui, "skilled".
7. Credi che in Australia si viva meglio che in Italia? Se si/no, perché?
In Australia si vive sicuramente meglio, tutto funziona alla grande ma è dura perché i costi della vita sono davvero altissimi. Tutto qui costa una fortuna, ad esempio un biglietto del cinema costa circa 20 dollari.
8. Per quanto tempo prevedi di restare in Australia?
Penso che rimarrò due anni, ovvero il tempo massimo permesso dal mio visto, il Working Holiday Visa. Dopo di che la situazione si complicherà: dovrò trovare un'azienda disposta a sponsorizzarmi o trasformare il visto da Working Holiday Visa a Student Visa, e quindi iscrivermi ad una scuola. Ottenere la cittadinanza, poi, è davvero un processo complesso.
9: Lasceresti mai l'Italia in modo definitivo per ricominciare una nuova vita in Australia?
Lascerei l'Italia definitivamente solo per un lavoro di un certo livello o se trovassi l'amore.
10: Cosa ti sta lasciando nel cuore questa esperienza?
Tanta vita, tante persone da tutto il mondo, tante esperienze e avventure. Mi sento più aperta, forte e indipendente. È dura stare così lontana da ogni sicurezza, dalla famiglia e dagli amici di sempre, ma credo che tutti dovrebbero fare un'esperienza simile perché ti cambia. Nessuno sarà più come prima una volta tornato a casa.