Uomini e donne in Italia, da qualche anno a questa parte, si stanno avviando alla parità nel mondo dell'impiego e del lavoro. Complice, da una parte, la crisi economica, dall'altra invece l'invecchiamento della popolazione, che chiede più impiego femminile, infine una percentuale di nascite e di longevità che premia le donne, ma il GAP occupazionale si è particolarmente ristretto.
In Italia il tasso di occupazione delle donne è dunque del 46.6%, mentre quello degli uomini è del 64%. Una differenza molt stretta, se si pensa a quanto era ampio il divario anche solo vent'anni fa.
In Italia il tasso di occupazione dei disoccupati è del 12,5%, mentre delle disoccupate è del 13,6%.
La differenza, invece, si nota dopo la nascita del primo figlio: le donne molto spesso, infatti, dopo la nascita di un bambino, decidono per il secondo o tuttavia abbandonano il loro lavoro per occuparsi del bambino e della famiglia. L'inattività femminile, a differenza dell'inattività maschile, persiste per motivi personali non necessariamente legati alla difficoltà di trovare un lavoro.
Se da una parte ci sono circa 5 milioni di maschi inattivi, per le donne ii numeri parlano circa del doppio, ovvero di 10 milioni di donne che non lavorano: il dato su cui riflettere però, è che l’inattività nell’ultimo anno è cresciuta tra gli uomini dell'1,2% e invece è diminuita tra le donne dello 0,7%.