Il lavoro per le donne in Italia: la differenziazione non aiuta
Il lavoro per le donne in Italia: la differenziazione non aiuta
Il lavoro condiziona fortemente quello che saremo e come ci comporteremo nella vita: non è del tutto vero che lavorare da subito sia una bella idea, specialmente se si è studiato molto per conseguire degli obiettivi precisi. In Europa non siamo in America, l'America tendenzialmente ha una strutturazione economica molto diversa dalla nostra, specialmente da quella italiana, questo significa che, in Italia, le diverse professionalità hanno un riconoscimento in termini sociali ed anche economici, molto diverse, che non dipendono strettamente dalle ore di lavoro prestate o dalle qualifiche, bensì da altri parametri che possono, in via decisamente influente, condizionare tutta la vita di una persona.
Secondo uno studio condotto dalle università di Harvard e Stanford la scelta del proprio lavoro dovrebbe essere fatta con maggiore attenzione, allontanandoci dunque dal principio per cui il primo lavoro che viene offerto è certamente il migliore a cui ambire. Il lavoro che si intraprende determina in parte l’aspettativa di vita di ognuno di noi.
Un esempio importante è quello della salute: una professione instabile o particolarmente stressante peggiora le condizioni di salute di ognuno di noi, rischiando anche di infierire sulla lunghezza della nostra vita, un fatto che non è assolutamente di poco conto.
Il reddito medio e il titolo di studio necessario sono altri due parametri che non si possono sottovalutare: un lavoro a medio reddito, ad esempio, permette una vita più serena, un lavoro qualificato, invece, consente un'esistenza piena di soddisfazioni personali, che possono essere determinanti anche nel modo in cui si gestisce, poi, la vita privata.
In Italia, per le donne, il problema principale rimane quello dell'accesso ai lavori a reddito medio: le professioni femminili più diffuse, che sono nel settore educativo, dei servizi, della cura alla persona, infatti, pur essendo importantissime dal punto di vista sociale, hanno una retribuzione decisamente inferiore rispetto alle professioni tecniche, in cui ancora è l'uomo ad avere la predominanza. Insomma le donne e gli uomini nel nostro paese si differenziano fin da subito, fin dal periodo della scuola, il che si traduce, poi, in una minore possibilità di avere successo professionale o economico, un fatto alquanto grave.
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