Cambiano le abitudini dei cellulardipendenti, che mandavano sms a tutti i conoscenti e hanno sostituito con facebook questo uso dei terminali. C'è chi lo usa anche in macchina, al lavoro e se lo porta a letto: ebbene sì, lo smartphone non si lascia dimenticare facilmente in un angolino.
Dunque cerchiamo di capire come mai: dalla sua parte la versatilità, sostituisce parecchie cose, il PC per navigare, il telefonino per le chiamate e i messaggi, la posta elettronica, la radio, le playlist musicali, il browser per leggere il giornale e tenersi informati e le app per giocare. Ecco la spiegazione per cui lo smartphone si usa molto di più che non il telefonino.
A questo si aggiunge la iniziale difficoltà di frenare l'istinto a connettersi, magari proprio a facebook, che sta principalmente creando allarmi tra gli esperti.
Non siamo certo in un panorama così nitido in cui il contesto riesce a fare emergere le dipendenze dall'uso intenso, tuttavia dobbiamo citare in nome che è già stato dato a questo meccanismo che induce a tenere sempre con sè il cellulare: Interner Use Disorder.
D'altro canto però non ci caschiamo, la società americana di psichiatria non è infatti nuova a cavalcare ogni fuoco di paglia per appioppare un nome a un disturbo, anche quando disturbo non è.
Tenendo in considerazione queste autorevoli voci, cerchiamo di capire almeno come possiamo misurare il nostro uso dello smartphone.
Se non riusciamo a spegnerlo, lo teniamo acceso anche quando sarebbe vietato, come al lavoro, alla guida, nelle sale di aspetto degli ospedali, in chiesa o a scuola, siamo certamente a rischio, sul limite del patologico.
Se anche a letto non abbiamo pace e continuiamo a guardare il telefono e a navigare, siamo certamente technostressati e abbiamo bisogno di staccare la spina per qualche giorno.
Infine una autoanalisi utile è quella che riesce a farci distinguere la dipendenza dall'uso: se il primo e unico pensiero è la navigazione e il controllo del terminale in modo compulsivo, siamo parte di quella percentuale di persone che soffrono di technodipendenza.
Una postilla a parte merita chi usa lo smartphone per motivi di lavoro: in questo caso è la efficacia dell'uso a determinare se siamo dipendenti o meno dal telefonino. Se nonostante intense chiamate, messaggi, navigazioni, mailing, non riusciamo a conseguire buoni risultati ed efficienza con il mezzo, siamo solo ossessionati da aggiornamenti e comunicazione, se al contrario c'è un utilità pratica in quello che facciamo, siamo liberi.
Voi come siete messe?