Francia: vietati gli smartphone a scuola, ma c'è disaccordo
La Francia ha preso in mano per prima in Europa il problema del “collo di bottiglia” del cervello dei bambini: essa ha infatti posto divieto assoluto di usare i telefonini durante le lezioni a scuola (una cosa che anche gli insegnanti italiani a onor di cronaca cercano di fare rispettare) alle elementari e alle medie. Potranno usarlo solo i ragazzi delle superiori.
Ormai in Francia tutti i bambini hanno lo smartphone, si parla di 8 bambini su 10 e questo sta causando problemi di convivenza tra loro: anche nel parco giochi o durante la mensa. Per questo e anche per “dare un segnale alla società” Macron avrebbe deciso di estendere il divieto a tutte le scuole (prima poco più della metà lo faceva proprio).
Oltre al problema della distrazione c'è infatti il problema del bullismo: per i bambini il cellulare tutto sommato resta per i primi anni in cui lo hanno un oggetto nuovo e interessante, che usano per chiacchierare, per giocare, per sentirsi grandi. Purtroppo però gli episodi di ricatti e di video di violenza finiti on line per spavalderia etc .. fanno pensare che probabilmente non è bene che i bambini facciano quello che vogliono.
In Italia esiste una legge per cui fino ai 13 anni non si possono usare i siti internet normali ma solo quelli verdi, cioè promossi dal Parental control, mentre dopo possono tutti usare internet ma con la responsabilità civile e penale del genitore.
Pare incredibile che ci siano genitori convinti che distrarsi in classe durante le spiegazioni, mandare foto sceme ai compagni durante le interrogazioni, spu… il compagno che ha problemi, siano cose buone, purtroppo però la volontà di apparire regalando telefonini costosi (apparire ricchi in sostanza, anche se si potrebbe più che altro apparire sciocchi) sia più importante che la felicità vera e la salute mentale dei figli. Infatti vi è stata opposizione a questa legge. Una opposizione inspiegabile. E' ovvio che in classe e a scuola i ragazzi non devono perdere tempo. Probabilmente in futuro i nostri figli ci criticheranno parecchio per le nostre scelte. Saranno implacabili (MC).