Ostentare la felicità, questo il motto che da qualche tempo contraddistingue la popolazione che ha scelto di vivere in una sorta di Second Life senza alter ego. Mi riferisco a coloro che amano i social network e, vuoi per far ingelosire la ex, vuoi per sentirsi gratificati, non fanno altro che inondare il proprio diario fb di foto e “stati”. Moderni poeti e novelli ostentatori: quanto una felicità condivisa con chiunque è una vera felicità? Sembra più una gara a far rodere gli altri, una sorta di grido “guardatemi, guardatemi!”. Trovo puramente gustosi tutti gli studi in cui si cerca di capire e interpretare il perché di questo desiderio di ostentazione. I risultati possono far tirare un sospiro di sollievo a chi di invidia vive: spesso le pose tutte cuori sono il risultato di un litigio! Ma non serve certo scomodare qualche strana università straniera, che ha fondi illimitati per qualsiasi genere di ricerca, a quanto pare; basti ricordare che lo scorso anno dei burloni hanno sostituito le “classiche gambe abbronzate con sfondo mare” con due wustell riscuotendo un gran successo!! Ma, insomma: siamo più felici se pensiamo all’invidia di qualcuno che possa vedere il nostro sorriso? Evidentemente sì, peccato che non sia quello il senso della condivisione e della felicità.
Ph. Internet