Emoticons: quando usarle e come usarle
Le faccine e le emoticon sono più vecchie di noi, sapete quando furono create? Andiamo molto indietro nel passato, negli anni '70, quando si cominciarono a intravedere le prime emoticon usate per adesivi e spillette, era il 1971 e i giovani usavano queste faccine rotonde con il sorrisino per i giubbini e per le motociclette, per metterci un qualcosa di simpatico e di trendy.
Il disegnatore che ha creato la prima faccina si chiamava Nicolas Loufrani e proveniva da una famiglia di creativi, suo padre propose il primo Smile alla stampa e lui proseguì nella carriera decodificando tutte o quasi le nostre espressioni emotive più significative. Era il 1999.
Ad oggi è diventato SEO nella Smiley Company, la compagnia internazionale che disegna e che vende nel mondo tutte o quali le emoticons e le palline con occhi e sorrisetto che vedete nelle bancarelle, su internet nelle applicazioni e sui siti che promuovono le pubblicità dei mitici sorrisetti.
Voi non ci crederete, ma i sorrisini di internet sono così famosi che ormai sono una sottocultura del modo di dialogare giovanile e metropolitano, esistono dei veri e propri cultori di emoticons e di sorrisini che si distinguono per categorie, tipologie e stile.
Le faccine servono per esprimere quel 65% della comunicazione che abitualmente svolgiamo in modo non verbale, tanto che suppliscono alla carenza del rapporto virtualizzato del web. Servono per rendere positivo il contenuto, amplificarlo o addolcirlo, vengono usate per dare positività, mai per peggiorare. Diremmo quindi per umanizzare.