Bimbi dimenticati in auto, e la risposta vergognosa dei social
Bimbi dimenticati in auto, e la risposta vergognosa dei social
No, non ci siamo! Internet NON è uno strumento per scaricare i nervi e per insultare le persone a cui nella cronaca i giornali attribuiscono (in questo caso per cronaca e in altri per altro) determinate azioni.
Il tema in questione sono i bimbi dimenticati in auto (ma perché no, suvvia si faccia uno sforzo di immaginazione, anche al supermercato, all'uscita dell'asilo, ma anche in casa sulla tavoletta o in giardino).
Alzi la mano chi è assolutamente certo di non aver MAI dimenticato il fratellino, il figliolo, ma anche solo il cane (concettualmente il black out della mente è uguale) da qualche parte.
Di genitori dimenticoni ce ne sono tanti, in alcuni casi si tratta di una vera e propria patologia, lì sì che si potrebbe parlarne. Ma il caso, la sfortuna e la disgrazia, meritano anche la lapidazione on web?
Io, la scrivente, penso che no. Vari test hanno peraltro dimostrato che – tra le altre cose – se ad essere lasciato in auto è un cane i passanti immediatamente rompono il vetro, se vedono un bimbo invece no, alcune domande potremmo cominciare a porcele, ad esempio.
Tuttavia di casi di suicidio per persone che non sanno comportarsi su facebook ne abbiamo già avuti, Tiziana Cantone, ad esempio. Non è questa la strada.
La legge fa il SUO corso, vorrei mandare un messaggio io, ai portenti e commentatori del web alla LEGGE VOI NON SERVITE. Fatevene una ragione. Parlate con mamma, con nonna, con la moglie che vi sopporta, col cane o col gatto, ma state lontani dai social, non sono per voi.
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