Quando la guerra ispira la moda: il bikini
Quando la guerra ispira la moda: il bikini
Al giorno d’oggi, vedere una donna svestita appartiene alla routine. Quasi ci stupirebbe vederla coperta. Eppure, sapete che all’inizio del secolo scorso le donne per andare al mare indossavano canottiere e costumoni? Solo dal 1946, a Parigi, nasce il modello di bikini come oggi lo conosciamo. Fu Louis Reard a idearlo in nome della libertà ritrovata dopo gli anni della dittatura.  Reard si ispirò all’atollo di Bikini delle Isole Marshall dove gli Stati Uniti erano impegnati  in test nucelari. Ma a quanto pare gli effetti esplosivi li ha avuti il bikini! Eppure, per morale sociale, il nome bikini non si poteva pronunciare perché ritenuto offensivo rispetto alla crisi umanitaria e sociale causata dalla guerra e per questo motivo veniva indicato come “due pezzi” per richiamare la struttura del capo composta da un pezzo a forma di reggiseno e uno a forma di slip. Come ogni invenzione geniale, anche il bikini possiede qualche diatriba. Si dice infatti, che poco prima di Reard, già un certo Jacques Heim aveva creato l’Atome, il costume da bagno più piccolo del mondo. Si pensa quindi che Reard non abbia fatto altro che rimpicciolire ancora di più la creazione di Heim. Poco importa a chi appartiene la paternità fatto sta che da quel momento inizia una vera e propria rivoluzione, una nuova moda sulle spiagge del mondo che con il tempo ci ha permesso di ammirare Marylin Monroe, Brigitte Bardot, e Ursula Andress in 007! Da allora il bikini ha continuato a fare strada, evolvendosi in forma e colore fino ad arrivare ai giorni nostri! Voi preferite il bikini o il costume intero?

Fonte: http://www.storico.org/Storia%20della%20civilt%E0/bikini.html
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