Vetrina, vetrina, perché sei tu vetrina. Ormai i negozianti dovrebbero essere più o meno in questa situazione, prima di cominciare a preparare la loro vetrina. Abbiamo assistito a tante cose, dal futuristico, all'essenziale, dall'esposizione del solo vestito, all'esposizione dell'intera serie, in pacchi, in estensione, in alcuni casi la mancanza dell'esposizione è più interessante della vetrina, ma anche lo zen vuole la sua parte.
Come per le donne, anche per la versione maschile, si pone il problema del manichino. I maschi in vetrina sono spesso dei macho improbabili, che confrontati al vero uomo lo intimidiscono, quando mai l'uomo riesce ad essere alto, muscoloso, asciutto, forse anch bello? Ecco allora che se si guadagna in altezza magari la magrezza spompa nel confronto, oppure i grassi gongolano, perché entrano nella taglia del manichino, ma avanzano un centimetro della staffa, che comunica il fuori forma.
Anche per i maschi, dunque, la tendenza attuale è stata di differenziare, espandere, proporre, cambiare. Ecco dunque i manichini in formato reale, con il maschio tappo, il maschio ranuncolo e il maschio normale. Tre uomini di quelli che, in realtà, non se ne vedono molti per strada, poiché le generazioni attuali sono più belle e più sane, tuttavia per estremo ecco il maschio normale, quello che potrà trovare pace, nel negozio, sentendosi più bello di quello in vetrina.
Niente over size, niente fisico da spiaggia, niente capello lungo e occhio selvaggio e attraente, il maschio che deve chiedere sempre è quello che vedrete, forse, nelle vetrine per uomo, non appena le scorte dei vecchi manichini finiranno e compariranno, definitivamente, quelli nuovi.