La raccolta dei tessuti viene effettuata soprattutto da associazioni di volontariato per mezzo di appositi raccoglitori nei quali vengono messi vestiti usati che non vengono più indossati. I vestiti sono poi portati nei centri di raccolta dove viene effettuata una cernita. La maggioranza di essi (circa il 60%) è ancora in condizioni tali da poter essere indossata. I vestiti vengono allora spediti nei Paesi poveri o donati a centri di accoglienza che li distribuiscono a chi ne ha bisogno.
Invece, quelli che non sono riutilizzabili e sono da buttare via devono essere riciclati e trasformati in nuovi prodotti come: imbottiture per sedie o sedili delle auto, stracci per pulire o materiali per riempire i materassi. Le tecnologie tipiche di riciclaggio dei rifiuti tessili sono il riciclaggio meccanico, chimico e termico. Tutti questi metodi di solito richiedono il taglio e la triturazione dei tessuti di scarto prima della lavorazione. Nel processo di riciclaggio meccanico, il tessuto viene tagliato e frantumato e ulteriormente trattato per recuperare fibre e filamenti da utilizzare in nuovi tessuti e materiali. Nel trattamento termico dei cascami di cotone, ad esempio, i cascami di cotone vengono tagliati e triturati e quindi trasformati in biogas ed etanolo. I materiali riciclati offrono molteplici opzioni per il riutilizzo. Per evitare l’uso di fibre vergini, i materiali possono essere trasformati in nuovi capi di abbigliamento, accessori o persino imbottiture per seggiolini d’auto.