RANDAGISMO: Se il Cane è il Padrone
RANDAGISMO: Se il Cane è il Padrone
“Adotta un cane anziano per amico». Era lo slogan di un'iniziativa dell'Enpa nata un paio di anni fa dalla considerazione che molti di questi animali sfortunati difficilmente riescono a trovare una famiglia. Le preferenze, infatti, vanno ai cuccioli, ma, già ad un anno d’età, molti cani, anche di razza, vengono snobbati. L'iniziativa ebbe un notevole riscontro, ma purtroppo il Nucleo Guardie Zoofile ha continuato a far partire denunce per maltrattamenti e sempre più animali arrivano quotidianamente ai canili. Molti di loro trascorreranno la propria esistenza nella triste gabbia di un canile. Alcuni subiranno dei maltrattamenti, mentre altri saranno vittime dell'addestramento per i combattimenti o di associazioni clandestine di sperimentazione su animali.
Ma la maggior parte di loro morirà in incidenti stradali. Questa la descrizione di massima di un fenomeno purtroppo ancora molto diffuso nel nostro Paese, senza grosse distinzioni tra Nord e Sud. Si crede solitamente che il fenomeno del randagismo si concentri nella stagione estiva, ma non è vero. Gli abbandoni sono una triste realtà di tutto l'anno e le punte massime si registrano nel periodo di apertura della caccia; dati certi confermano che nei canili aumenta il numero di cani da caccia nel periodo che segue il mese di Settembre. A partire dalla legge nazionale 281 del 1991 e da numerose altre leggi regionali, sono diversi i decreti che regolano la prevenzione del randagismo e la tutela degli animali domestici.
Tali leggi sono state approvate con una sufficiente copertura finanziaria ed affidano alle Amministrazioni Comunali specifici compiti di tutela degli animali, oltre a ben precise responsabilità nella prevenzione del randagismo. Ma a distanza di anni l'ordinamento nazionale è ancora ampiamente disatteso. Come conseguenza principale si può segnalare lo sviluppo di fenomeni che fanno del randagismo un vero e proprio business. Numerosi "rifugi" privati risultano molto spesso veri e propri lager, gestiti da convenzioni tra società con fini di lucro e pubbliche amministrazioni, che tardano nel trovare soluzioni che tengano conto del rispetto degli animali.
Un tentativo importante di cambiamento è arrivato dalla prima applicazione della Circolare sullo stato di attuazione della Legge 281/91 sulla prevenzione del randagismo, emanata nel maggio 2001 dal Ministero della Sanità. Per ottenerla, la LAV (Lega Anti Vivisezione) aveva raccolto le firme di oltre duecentomila cittadini! Il contenuto di quel documento asseriva che la gestione dei canili doveva essere affidata alle associazioni di tutela degli animali e che i criteri di assegnazione di fondi pubblici dovevano tenere conto soprattutto del benessere degli animali.
In quella circostanza si considerò l'importanza della possibilità di procedere gratuitamente alle sterilizzazioni sia dei randagi sia dei cani di proprietà, oltre alla necessità di formulare delle convenzioni con gli ambulatori dei professionisti privati. Lo scorso Ottobre, il ministro Sirchia aveva annunciato un Disegno di Legge sul tema del benessere degli animali da compagnia e pet-therapy. Tale decreto ministeriale, con tanto di sanzioni per gli inadempienti, è uscito sì ai primi del Febbraio 2003, ma è retrocesso ad "Accordo", come testo di buone intenzioni fra Amministrazioni centrale e periferiche; queste ultime, quindi, se non attueranno quanto scritto, potranno essere richiamate, ma nulla di più. Tra l'altro, questi ultimi accordi tra Stato e Regioni hanno preso ampiamente in considerazione programmi di informazione e di educazione, per favorire la diffusione delle indicazioni e per affermare il rispetto degli animali e la tutela del loro benessere, sia fisico che etologico. Non ultima la preparazione di cani per i disabili e l'utilizzazione degli animali da compagnia ai fini della pet-therapy. Il riconoscimento della grande utilità a scopo terapeutico e assistenziale degli animali da compagnia dovrà essere un ulteriore incentivo, affinché tutti imparino a rispettare i nostri amici a quattro zampe.
A tutt’oggi, però, per la prevenzione del randagismo, si possono seguire diverse iniziative, facendo riferimento all'Enpa o alla LAV. Ogni persona che voglia fare "sua" questa causa, può partecipare alla diffusione delle campagne di adozione, svolgendo anche un ruolo attivo. L'abbandono di un animale è un gesto crudele, segno di profonda inciviltà. Un "reato morale”, dunque, che, come tale, non può essere lasciato passare in silenzio. Va ricordato a questo proposito che abbandonare un cane è anche un reato penale e, come tale, se denunciato, viene punito dalle leggi dello Stato. Ogni cittadino, dunque, ha la possibilità ed il dovere di denunciare alle Forze dell'Ordine chi ha abbandonato un cane o un gatto, chi maltratta un animale o anche chi non registra il proprio animale all'anagrafe canina.
Resterà ancora una volta dovere dei singoli darsi da fare per migliorare la realtà.

Box: I recapiti per la tutela degli animali
Banca Etica www.bancaetica.com
Comitato Scientifico Antivivisezionista www.antivivisezione.it
ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) www.enpa.it
LAV (Lega Anti-Vivisezione) www.infolav.org
World Society for the Protection of Animals www.wspa.org.uk
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