Il Canis lupus è classificato come “Least Concern” , cioè “Rischio minimo”, quindi è una popolazione che sta abbastanza bene.
Poi si ricerca se tale specie è citata in altre leggi che tutelano la sua conservazione nel caso del Canis lupus è citato nell’appendice II della Convenzione di Berna e della CITES (cioè Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione) in cui è dichiarato che “l’Italia si impegna a proibirne l’uccisione, la distruzione di tane ed il commercio di esemplari o di loro derivati”. Altre norme: “Large Carnivore Conservation Initiative For Europe” per il lupo in Europa che prevede una strategia di conservazione comune in tutti i paesi con la stessa problematica.
Infine bisogna indicare quali sono le autorità che si occupano occupare della gestione di questa specie nel caso del Canis lupus sono l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e MATTM (Ministero per l’ambiente e tutela del territorio e del mare) che hanno realizzato un piano nazionale per la conservazione del lupo in Italia.
D.P.R (Decreto del Presidente della Repubblica) numero 357 dell’8 settembre 1997 attraverso tale decreto, in Italia si applica la direttiva habitat. In questo decreto, il lupo viene citato nell’;
- Allegato B che permette la DESIGNAZIONE DI ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE (ZSC) delle popolazioni di Canis lupus spagnole a sud del fiume Duero, delle popolazioni greche a sud del 39° parallelo, tranne le popolazioni finlandesi.
- Allegato D , si RICHIE UNA PROTEZIONE RIGOROSA del Canis lupus delle popolazioni spagnole a nord del Duero; popolazioni greche a nord del 39° parallelo.
- Allegato E definisce che IL PRELIEVO IN NATURA POTREBBE FORMARE OGGETTO DI MISURE DI GESTIONE cioè se ci sono delle valide motivazioni, è possibile abbattere il Canis lupus delle popolazioni spagnole a nord del Duero; popolazioni greche a nord del 39° parallelo (In Italia NO).