Camminando per strada, a molti di voi sarà capitato di imbattersi in qualche cane che in modo alquanto buffo portava a spasso il suo padrone, e voi, sorridendo, avrete magari pensato: “ Ma guarda come si assomigliano!”
Ebbene si, spesso sembra esserci una somiglianza alquanto marcata tra il nostro amato quattro zampe e noi. Ma il carattere? Sarà lo stesso? O il nostro quadrupede avrà assimilato le nostre frustrazioni, gioie, fino a farle diventare sue?
Sono molti gli errori che si fanno quando si educa un cane. Primo fra tutti è quello di considerarlo come un bambino, viziarlo, parlargli come se fosse in grado di comprendere le esigenze umane. Ma l’errore sta proprio nel fatto che le emozioni e l’affetto sono si importanti, ma il cane ha bisogno prima di tutto di disciplina e movimento. Noi dobbiamo diventare il suo capobranco, non il suo amico di giochi, non subito per lo meno. Altrimenti succederà, in modo inevitabile, che lui cercherà di prendere il dominio della situazione, ossia sostituirsi a noi. Non dimentichiamo che è un animale e l’istinto gli fa da padrone. Un cane per essere sereno ha bisogno di un branco e il suo branco siamo noi. Se non ci comportiamo in modo fermo e deciso, pur amandolo, cercherà di diventare “capo”, e, non riuscendoci, adotterà comportamenti che sicuramente risulteranno sgraditi alla nostra mente umana. Ma a lui perfettamente leciti e consequenziali al nostro comportamento.
Le conseguenze di un cattivo inserimento possono essere molteplici:
• Il cane diventa iperattivo e ipersensibile
• Il cane sembra un “delinquente”, ossia soffre di dissocializzazione primaria
• Il cane soffre della sindrome di deprivazione sensoriale
Il vostro cane appartiene forse ad una di queste categorie?
Valuteremo insieme nel prossimo articolo cosa nello specifico comportano queste disfunzioni.