Svolta nella giurisprudenza per l'assegno divorzile
Svolta nella giurisprudenza per l'assegno divorzile
Un'importante sentenza letta dalla Corte di Appello di Catanzaro ha previsto che ove il coniuge divorziato instauri una famiglia di fatto, viene meno ogni presupposto per la riconoscibilità in suo favore dell’assegno divorzile. La Corte d’Appello, inoltre, afferma che la convivenza more uxorio che abbia le caratteristiche ”di stabilità, continuità e regolarità tali da assumere i connotati della famiglia di fatto, fondata in quanto tale sulla libera e stabile condivisione di valori e di modelli di vita, vale ad alterare e recidere ogni rapporto di connessione con il tenore e il modello di vita insito nella pregressa fase di convivenza matrimoniale, facendo venire meno ogni presupposto per la riconoscibilità dell’assegno di divorzio”.
Cosa succede se l’ex coniuge che pretende l’assegno divorzile convive stabilmente con un’altra persona?
La Corte d’Appello evidenzia che si è andato consolidando negli ultimi anni un orientamento interpretativo che, a modifica di quello precedente in base al quale la convivenza dell’ex coniuge rappresentava solo un elemento valutabile al fine di accertare se la parte che richiedeva l’assegno disponesse o meno di mezzi idonei rispetto al tenore di vita goduto in costanza di matrimonio, così da influire solo nell’eventuale misura dell’assegno in rapporto alla potenzialità di mantenimento economico da parte del convivente, ha invece affermato a chiare lettere che il sopraggiungere di un rapporto di convivenza incide sullo stesso diritto alla percezione dell’assegno divorzile, escludendolo.
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