“No psicofarmaci ai bambini” è il titolo delle manifestazioni e delle iniziative che a partire dal Convegno del 4/5 maggio scorso tenutosi a Trento e coordinato dal Centro Erickson si stanno tenendo in provincia. Il primo scopo è quello di mettere in guardia i genitori contro un uso non consapevole dei test sui minori in età scolastica per valutarne le reazioni psicologiche.

“Da qui alle terapie farmacologiche il percorso è breve – ha commentato Paolo Roat, responsabile di CCDU Trentino, Comitato Cittadini per i Diritti Umani del Trentino – noi sosteniamo che disturbi come la dislessia, la iperattività nei bambini, si affrontano con educatori preparati. Anche solo cambiando il modo in cui si insegna a leggere e a scrivere a un bambino, si riesce a avere un risultato enorme, senza ricorrere a terapie”.

Sono preoccupati i genitori dei bambini con disturbi in età scolare e lo vogliono dimostrare informando la popolazione sul rischio che comporta l'assumere fin dalla età scolare psicofarmaci. Per questo è stato edito un libretto intitolato “Tutto quello che dovresti sapere sugli effetti degli ansiolitici e sedativi” che viene distribuito a tutti coloro che firmeranno la petizione contro gli psicofarmaci ai bambini in piazza.

Lo scopo del CCDU del Trentino è quello di interrompere la conseguenza della medicalizzazioni dei problemi educativi, slegando cioè la scuola, che ha un ruolo di istruire i bambini, dal sistema sanitario, che ha invece il ruolo di curare il bambino. Sul sito internet http://www.ccdu.org i testi e i moduli per petizioni e autocertificazioni sul tema della neuropsichiatria e dell'istruzione.