La non autosufficienza nei casi di persone con problemi legati alla anzianità, alla dipendenza, alla salute mentale e alla malattia invalidante è il tema trattato dal seminario tenutosi a Trento, l'8 maggio scorso, per la valutazione delle risorse sanitarie e sociali relative al P.U.A. Punto Unico di Accesso, un nuovo sistema di servizio distribuito sul territorio, che serve ad accompagnare e prendere in carico i soggetti più fragili nel loro percorso di assistenza.
Per il Trentino si tratta di una sperimentazione relativamente nuova, che compie 3 mesi adesso, distribuita sul territorio attraverso i presidi delle Comunità di Valle, ma già presente in altre parti di Italia, come la Toscana, che eroga il servizio attraverso la regione e la Sardegna.
L'invecchiamento della popolazione, in Trentino come nel resto d'Italia, insieme al problema delle ristrettezze economiche entro cui il Sistema salute deve offrire servizio, sono due dei fattori che hanno portato, insieme alla ridefinizione del sistema sanitario, alla creazione del servizio dei P.U.A., che dovrà avere il compito di seguire le persone in difficoltà attraverso la definizione della situazione e del bisogno.
Secondo quanto emerso dal Seminario sono principalmente il cambio di prospettiva in cui l'assistito è parte fondamentale, che consiste nel “prendersi cura” delle persone più fragili, mettendole al centro di un servizio integrato, in cui sanità e sistema sociale si uniscono negli obiettivi e nella risposta al bisogno.
Anziani, persone con dipendenze, diversamente abili, minori in difficoltà, non autosufficienti e malati mentali sono i destinatari di un percorso non più di trattamento, bensì di accompagnamento, che necessitano di servizi ad hoc, cui il sistema sanitario da solo non poteva rispondere.
Insieme al problema dell'aumento del bisogno, parallelo alla diminuzione delle risorse, anche quello della definizione o meglio ridefinizione delle competenze, che nel PUA sono assorbite in una unica figura di inserimento iniziale, che fa a sua volta riferimento a un team di valutazione e a un U.V.M. Che cura la valutazione e la definizione del bisogno e dei servizi più adatti alla persona.