Osteoporosi e veganesimo
Osteoporosi e veganesimo
L'osteoporosi, malattia che per tanti anni è stata una delle più tipiche per la donna, ora colpisce circa una donna su sette, ma di recente ha fatto allarmare anche gli uomini: il numero di maschi che si ammalano, è in aumento. La malattia, in linea generale, per dare alcune informazioni in merito, consiste nell'indebolimento del tessuto osseo, principalmente la gravità è per la zona femorale e per le gambe, ma sono coinvolti anche i polsi e la spina dorsale. Le ossa diventano più molli, si erodono lentamente e silenziosamente, non c'è modo per sapere se si è soggetti, ma specialmente si manifesta con le prime fratture, quando ormai l'apparato è compromesso e serve la chirurgia, nonché una cura molto lunga e delicata, per migliorare e per, in molti casi, cercare di guarire, o meglio di fermarla rinforzando le ossa. Se la malattia si manifesta dopo i 50 anni, è difficile guarire completamente. La risposta a questa malattia sono il calcio, il fosforo e la Vitamina D, nonché la luce del sole diretta, senza la quale il nostro organismo, non sintetizza, è fondamentale affermarlo fortemente, assolutamente nulla. Tali minerali vanno assunti dagli zero ai 18 anni, periodo di formazione completa dell'apparato muscolo scheletrico: gli addizionatori alimentari non consentono un pieno assorbimento dei minerali, la sintesi di calcio e fosforo è delicata e serve la luce del sole perché il nostro corpo metta in moto la reazione chimica che trasforma il calcio assunto per via orale in materiale osseo. Il latte e i suoi derivati (latte animale) sono la principale fonte di assunzione di calcio, il pesce per il fosforo, ma anche frutta secca e verdura fresca, anche se in fonte assolutamente non comparabile. Gli addizionatori possono essere adatti, benché per i vegani, siano anch'essi di fonte animale, per la maggior parte. Un bambino vegano è a rischio? In linea teorica no, se i genitori seguono un'addizione molto carica, il problema è nella dose, poiché il rischio è di intossicare il bambino per dosi massicce di calcio, non un rischio da poco, ad esempio con la pasticca quotidiana, la cui assunzione non significa assorbimento al 100%. Non ci sono ancora ricerche mediche che possano confermare o smentire la tesi che il veganesimo mette a rischio i bambini per l'osteoporosi da grandi, servono almeno 10 anni di studi comparati, in corso, per validare i dati di assunzione e assorbimento del calcio, serve infine arrivare a 40 anni per verificare l'analisi dei soggetti studiati. Tuttavia, essendo in anticipo sui tempi sulla popolazione europea, non resta che raccomandare a chi non intendesse assumere latte e derivati animali, di seguire con attenzione un programma di addizione di calcio, fosforo e di sintesi della Vitamina D. Attualmente una persona su otto in Europa si ammala alla spina, con lo spezzamento della stessa, ovvero paralisi permanente, si vuole prevenire ciò, con assoluta imparzialità di informazione.
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