Le donne e il tumore al seno
Le donne e il tumore al seno
Il tumore al seno non deve più essere un nemico temuto, ma un nemico prevenuto. Ci sono molte situazioni in cui una donna può trovarsi in effettivo disorientamento rispetto alla sua salute, un caso è proprio quello del tumore al seno. Mammografia sì o no? Mammografia dipende: lo screening di prevenzione va fatto, almeno una volta, dopo i 30 anni, poiché è tra i 35 e i 50 anni che si sviluppano le situazioni più rischiose per la donna. In questo lasco di tempo le visite che si possono fare per controllare se tutto va bene sono molte, non solo la mammografia, ma anche visite molto più semplici e più frequenti. Vi sono secondo AIRC dei fattori che possono incidere su questa malattia: la predisposizione famigliare, la vita sedentaria, il fumo, l'alcool, alimentazione ricca di grassi animali e povera di vitamine e minerali. La predisposizione al cancro al seno si può ad esempio trovare con il test del DNA, ma la migliore prevenzione è la visita senologica: questa visita si può fare dai 20 anni in sù, in quella occasione si insegna anche l'autopalpazione, che si può fare ogni mese, per individuare eventuali presenze di noduli ingrossati o anomali. Allattamento, gravidanza, menopausa, mestruazioni tardive, sono fattori che influenzano lo sviluppo del cancro al seno. Mammografia, risonanza magnetica ed ecografia sono visite che vengono fatte successivamente: sia nel caso della presenza di noduli, che regolarmente dopo i 50 anni. Nei dieci anni verso i 60 la mammografia dovrebbe essere fatta ogni anno, mentre i prelievi bioptici sono fatti solo se si rinvengono strutture anomale o ingrossamenti nodulari, per capire se sono benigni o maligni. Dopo i 70 anni il rischio di ammalarsi diminuisce, tuttavia per le persone a rischio le visite che si possono fare sono altre, poiché la mammografia non è la visita migliore: risonanza magnetica e tomografia sono ancora le più avanzate tecnologie salva vita per la donna. Di tumore al seno, attualmente, si muore e ci si ammala gravemente sempre meno, fare attività fisica ed evitare di esporre il seno ai raggi solari diretti a lungo sono ottime armi di prevenzione, che statisticamente riducono del 33% i casi di malattia. I casi di tumore famigliare, cioè geneticamente predisposto, sono solo il 10%, fatto che fa ben sperare, per la prevenzione, mentre le anomalie non considerate e il trascurare la prevenzione clinica sono ancora tra i nemici assoluti da combattere. Quindi che fare: il programma di prevenzione del cancro al seno in Italia è piuttosto corposo, non resta che assicurarsi della propria salute partendo dal proprio ginecologo di fiducia e sottoponendosi periodicamente a dei controlli specifici.
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