Cosa è ?
E'una particolare radiografia delle mammelle che impiega una bassissima dose di raggi X, grazie alle moderne apparecchiature e alla particolare sensibilità delle pellicole utilizzate. Proprio in virtù della bassissima dose di raggi X è possibile eseguire periodicamente mammografie, senza significativi rischi. Questo permette di ripetere l'esame anche una volta l'anno, cominciando dopo i 40-50 anni a seconda dei casi.
Perchè si fa ?
La mammografia è l'unica metodica che permette al medico di diagnosticare neoplasie della mammella anche in fase precocissima, quando cioè il loro trattamento determina la completa guarigione. Questa tecnica permette infatti di individuare i tumori quando ancora sono iniziali, di dimensioni a volte di pochi millimetri, ancora non palpabili né documentabili con altri esami medici. Proprio per la capacità della mammografia di diagnosticare tumori molto piccoli essa diventa l'esame ideale e indispensabile per il controllo di tutte le donne oltre i 40 anni, età in cui il rischio di ammalarsi aumenta in modo significativo.
Prima dell'esame
Non occorre essere digiuni il giorno dell'esame o aver osservato regole dietetiche particolari nei giorni precedenti. La fase del ciclo mestruale non è condizionante ai fini della qualità delle immagini; tuttavia è preferibile eseguire l'esame mammografico evitando la fase periovulatoria (metà ciclo) e/o premestruale qualora la mammella risultasse in tali periodi particolarmente dolente. E' opportuno evitare l'uso locale di qualsiasi tipo di cosmetico, olio, crema e soprattutto talco, nelle ore precedenti l'esame.
Nonostante la mammografia impieghi bassissime dosi di raggi X è opportuno non venga eseguita in gravidanza, soprattutto nel primo trimestre; evitare quindi l'esame se non è possibile escludere con sicurezza un'eventuale gravidanza iniziale.
Come si svolge
L'esame mammografico viene generalmente eseguito in stazione eretta, a seno nudo, appoggiando una mammella alla volta su un apposito ripiano ad altezza regolabile. L'apparecchio determina una leggera compressione sulla ghiandola che migliora la qualità dell'immagine mammografica. Normalmente vengono eseguite due radiografie per ciascuna mammella con riprese dall'alto verso in basso ed obliquamente, per una completa visione di tutta la ghiandola. L'esame dura pochi minuti e può essere completato anche da una visita specialistica senologica.
Dopo l'esame
Completata la mammografia non rimangono segni o alterazioni cutanee sulle mammelle, dolore e non vi è alcuna raccomandazione da osservare nei giorni successivi, né terapia da fare.
Talvolta il medico radiologo può richiedere, a completamento della mammografia anche un esame ecografico, che non è mai sostitutivo, ma complementare, perché mirato sulle immagini radiografiche.
La pellicole radiografiche, documento dell'esame eseguito, vanno conservate con estrema cura, non piegate, arrotolate, bagnate o pressate sotto pesi, e presentate ad ogni successivo controllo medico.
Quando fare l'esame
Vari sono gli orientamenti espressi da associazioni scientifiche e comitati di esperti in merito all'esecuzione dei controlli mammografici.
Il nostro consiglio è di fare riferimento alle linee guida della FONCAM (Forza Operativa Nazionale sul Carcinoma Mammario), che raccomanda a tutte le donne che non presentano alcun sintomo , di prendere le seguenti precauzioni:
- prima dei 40 anni, nessun controllo preventivo programmato
- tra i 40 e i 50 anni, se la donna vuole spontaneamente sottoporsi ad accertamenti diagnostici preventivi, deve eseguire mammografia ed esame clinico con periodicità annuale o biennale
- dopo i 50 anni va raccomandata la partecipazione a programmi di screening o, in assenza di questi, il controllo clinico-mammografico periodico (in genere biennale) spontaneo.
Qualunque donna si accorga di avere dei sintomi quali:
- un nodulo di qualsiasi dimensione, o un indurimento della mammella
- un cambiamento della forma del seno o un disagio persistente
- secrezioni dal capezzolo, non collegate a gravidanza o allattamento deve rivolgersi immediatamente al proprio medico, che saprà consigliare gli accertamenti più appropriati.
Consultare sempre prima uno specialista