Secondo le statistiche l'80% della popolazione soffre, spesso o raramente, di disturbi alla zona cervicale, le prime 7 vertebre che sono collocate lungo il collo e che appoggiano sui muscoli del trapezio.
La cervicale, per alcune persone, è una delle prime zone che si infiammano per: cattiva postura, traumi, disturbi post trauma, strappi, cattivo movimento, andamento innaturale, letti malcomodi, colpi d'aria, cattivo abbigliamento.
Trattandosi di una zona che lavora tutto il giorno (difficilmente vediamo persone con andatura imbalsamata) è evidente che il disturbo si moltiplica. Vediamo insieme che cosa non fare per evitare di soffrire troppo.
Una delle principali cause della cervicale da ufficio è la postura al computer: rimanere in trazione, fermi al pc, per troppe ore, blocca letteralmente la zona del collo e causa l'infiammazione. Non esistono rimedi, se non cercare la posizione più comoda e non rimanere fermi alla postazione per più di 15 minuti successivi, fare qualche passeggiata per allentare la tensione tra un lavoro e l'altro.
Dormire bene è importante: che scegliate di non usare il cuscino o che scegliate di dormire con il cuscino, la cosa fondamentale è che non vi posizionate a pancia in giù con la testa piegata di lato, è il modo migliore per infiammare la cervicale. Per gli irrinunciabili del cuscino esistono i cuscini per persone che soffrono di cervicale, si trovano in commercio nelle farmacie ortopediche. Lo stesso vale per i materassi: tra i peggiori il materasso ad aria e quello ad acqua, tra i migliori le classiche doghe con materasso ortopedico e il materasso in lattice.
Dormire a lungo? Ma anche no, meglio 30 minuti per il riposino e 5 ore per la dormita. La ripresa è indispensabile, durante le crisi di cercicalgia muoversi è pressocché impossibile, tuttavia nei periodi di salute non si deve mai eccedere e temporeggiare: alzarsi, riposare seduti sul divano oppure in poltrona, ma non distesi a letto, è il modo migliore per infiammarsi non appena si farà una qualsiasi attività. L'attivazione del corpo ravviva il sistema scheletrico muscolare, meno ci si muove, meno si è autonomi nel movimento.
Sport sì o no? Per la cervicalgia nervosa un ottimo rimedio è la palestra o la corsa, consentono di attivare i muscoli, scaricando le tensioni, mentre per la cervicalgia da cattive abitudini non esiste che la prevenzione. Molti poi sono convinti che la cervicalgia sia dovuta a motivi ereditari: questo non è mai stato dimostrato, non esistono materiali scientifici che possano determinare una predisposizione genetica. Esistono al contrario innumerevoli documentazioni mediche che dimostrano come: traumi non trattati, piccole lesioni trascurate, cattive abitudini procastinate, conformazioni fisiche non trattate in infanzia con la ginnastica correttiva siano correlate direttamente alla cervicalgia.
Le cure: la crisi di cervicalgia richiede nel momento presente un trattamento antidolorifico, chi ne soffre sa che non vi è molto scampo. Tuttavia nei momenti di salute servono molti altri accorgimenti che fanno sicuramente molto bene: calmanti naturali come camomilla, valeriana, melissa e tiglio sono il punto di partenza per un riposo rilassato. Canfora, arnica e peperoncino servono per affrontare sul nascere le infiammazioni, si tratta di cure in crema ad uso esterno a carattere erboristico.
Dal Moment allo Diazepam gli antidolorifici si elencano in gran numero, tuttavia ci sono delle precisazioni da fare: se il dolore si presenta raramente si possono usare tutti i FANS e i medicinali del caso, ma se il dolore è cronico, ogni terapia porta poi a un'assuefazione e a un aumento della dose necessaria. Motivo per cui è meglio seguire un medico nel caso di un problema recidivo.
Codeina ed iniezioni: si tratta di farmaci specifici, che effettivamente risolvono il problema acuto se esso è dovuto a motivi legati a infiammazioni specifiche, non risolvono il problema se si tratta di stress nervoso
Fitness: è il rimedio migliore, seguito da un personal trainer che sia abilitato per la fisioterapia, per i casi di artrosi cervicale. Che si manifesta in genere dopo i 40 anni.