Influenza e antibiotici: capita spesso di sentire persone che, non si sa per quale motivo, appena sono contagiate dal Virus influenzale, corrono a prendere degli antibiotici. Persino i medici, poi, per prevenire le complicazioni, a volte, tendono a dare con facilità l'antibiotico. Pur non potendo entrare nel merito delle decisioni personali e sanitarie un consiglio si può sempre dare. L'antibiotico non serve a nulla né per l'influenza, né per il raffreddore, né per altri disturbi di stagione come ad esempio un colpo di freddo che causa una congestione o un attacco di diarrea.
L'antibiotico serve invece, ed è quasi indispensabile per guarire in fretta, per le tonsilliti (quando le tonsille oltre ad essere infiammate diventano gonfie e con i puntini, cioè si infettano e quindi hanno bisogno degli antibiotici); per le polmoniti, sempre; per le infezioni batteriche gastro intestinali, sempre.
Cosa succede se assumiamo antibiotici a caso: non si guarisce prima, non si guarisce meglio, semplicemente serviranno antibiotici dello stesso tipo ma in dose più marcata per guarire da infezioni batteriche semplici. Il sistema immunitario sviluppa infatti una sorta di resistenza, la malattia diviene ancor più difficile da debellare.
Ma non solo: l'antibiotico sembra non essere invasivo, bensì al contrario necessita di integrazione di Vitamina B nell'intero gruppo, di acqua, di integratori per intestino e stomaco, di protettivo per lo stomaco. Non è poca cosa se si pensa che al contrario molto spesso viene assunto senza troppi complimenti. Ma non solo: perché l'antibiotico lavori bene serve stare a riposo, perché esso stanca parecchio l'organismo e lo porta a uno sforzo molto forte, tanto forte che dopo la cura spesse volte il rischio è di essere alquanto indeboliti e avere ricadute.
Gli antibiotici non sono polivalenti: questo è importante saperlo. Ogni malattia ma in realtà non solo il sintomo, bensì il tipo di batterio, ha il suo antibiotico. Questo significa che, finita la cura, se si vuole fare una buona azione, si riporta l'avanzo dal medico di base, che può usarlo per altri scopi, in alternativa al punto di raccolta farmaci più vicino. I farmaci infatti, finita la prescrizione, non vanno mai riutilizzati per cure fai da te, il risultato potrebbe essere quello di ammalarsi continuamente, proprio a causa della farmacoresistenza. E quella dei farmaci domestci è forse una delle piaghe prese più sottogamba dalle famiglie, che conservano i medicinali per auto-somministrarseli alla bisogna.