Marrakesh Agosto 1992
Hammed era un bambino di dieci anni dai capelli neri e crespi, dai grandi occhi neri e dalla pelle dorata.
Giocava tutto il giorno sulla spiaggia di Casablanca con altri amici.
Nuotavano nel mare e sui asciugavano rincorrendosi come facevano i granchi che disegnavano la sabbia, che gli stessi bambini calpestavano.
Hammed era un po’ diverso perché quando tutti i suoi compagni tornavano nelle proprie case, lui restava sulla spiaggia a vedere il sole morire e a raccogliere le sue ricchezze.
Quando il sole tramontava, una luce rossa copriva il mare. Il cielo e si rifletteva sulla riva dell’acqua tiepida.
C’era qualcosa che in quella magica ora, brillava più di ogni altro oggetto…sassi…conchiglie.
Hammed era in cerca di questo tesoro che il mare lavorava a sua insaputa: i piccoli pezzi di vetro.
Vetro bianco come madreperla, vetro verde di smeraldo…rosso come rubino trasparente.
I piedi di Hammed saltavano tra pietre e conchiglie, mentre le calze dei suoi calzoncini di cotone si riempivano sempre di più.
Il mare gli accarezzava i piedi ed il sole la pelle…poi la luna gli ricordava che era giunta l’ora di tornare a casa.
Il canto del muezzin lo accompagnava fino alla sua piccola abitazione bianca, dove viveva con la vecchia nonna.
Gli occhi della nonna lo rimproveravano ogni sera, ma il piatto di couscous gli riscaldava l’anima ed il corpo.
Prima di andare a letto Hammed guardava dalla finestra della sua stanza le stelle ed apriva il grande barattolo di vetro, pieno di gioielli colorati, raccolti, con costanza ogni giorno.
La kashba era già in fermato:musica, voci, odori di cibo, grida di mercanti, colori di stoffe e spezie.
Hammed saltellava tra le strette vie, si fermò a comprare quattro datteri e corse sulla spiaggia.
In quei giorni c’erano moltissimi turisti alcuni dalla testa bionda, quasi bianca, altri simili agli abitanti della città, ma con diverse sfumature di colore.
Hammed osservava questa gente, stranieri che sembravano non conoscere il mare e che dormivano sulla spiaggia coperti da grandi cappelli e buffi occhiali.
Il ragazzo scavalcò qualche scoglio e cominciò a camminare sulla sabbia…sentì improvvisamente che qualcuno lo stava guardando …
Alzò gli occhi ed incontrò quelli di una ragazza.
Non era del suo Paese eppure non le sembrava così lontana, differente.
Al principio Hammed si sentì imbarazzato poi continuò a passeggiare, sentendosi per la prima volta accompagnato nelle sue ricerche.
La ragazza gli sorrise ed Hammed ricambiò mostrando i suoi denti bianchi che conservavano una purezza da neonato.
Gli occhi di Hammed quel giorno, brillavano della stessa luce dei suoi gioielli nascosti ed il bambino cominciò a correre verso la sua casa…
Mentre correva pensava alla ragazza…”da grande sposerò una ragazza cos’” pensava…l’avrebbe portata nella sua casa, con sua nonna e la sua finestra sulla notte.
Il bambino aveva paura che al ritorno sulla spiaggia , non avrebbe più visto la ragazza e questo non era possibile, prima doveva farle un dono , il più prezioso…
Hammed entrò nella sua stanza si infilò sotto il letto e tirò fuori il vaso di vetro.
Ruppe un pezzo della tenda di tela oro e porpora, che usava come porta della sua stanza e versò i gioielli di tela sulla tela , la chiuse con un nodo e corse via…
Il sole era caldo come succede in pochi giorni, in cui la terra sembra avvicinarsi irrimediabilmente al motore della galassia.
Hammed arrivò sulla spiaggia e vide la ragazza di spalle, che guardava il mare
si avvicinò e si sedette accanto a lei, con una mano le porse lo scrigno di fili d’oro intrecciati.
La ragazza lo guardò sorpresa , aprì la tela e rimase sorridendo a guardare la luce del sole, che saltava su quei gioielli di mare.
Pezzi di luce
Che il sole rende vivi…
Come stelle
Gli occhi di un bambino
Come onde d’acqua che
Trasformano il vetro,
Nei sogni preziosi
Di un sorriso.
La ragazza capì l’importanza di quel gesto, chiuse la tela abbracciò il bambino . gli sorrise e se ne andò lentamente, come il sole che salutava la luna.
Hammed si sentiva felice e fiero, il suo tesoro valeva più di mille diamanti.
Corse felino sulla riva del mare, a cercare altri tesori.
La ragazza giunta nel suo Paese, aprì il suo vaso di vetro e versò dentro i suoi gioielli…il mare, la sabbia, quel bambino lontano sarebbero restati per sempre con lei.