Allora aprì la finestra e respirai aria, nuova portata da un vento che sapeva di mare.
Nel cielo un arcobaleno verde colorava il mio cammino e dei fiori mi raccontavano la mia vita.
La tempesta del passato dormiva i sonni dell’oblio, mentre una calda luce mi scaldava tra il cielo e la terra.
Una mano mi sfiorava i capelli…era una donna, gentile che mi presentava il suo caro amico, il Signor Serenità.
Io fui felice di conoscerlo…era per me un tipo strano, un po’ insolito, che aveva dei lineamenti poco marcati ma non comuni.
Lui mi disse che non mi aveva mai visto, e che questo era strano poiché frequentavamo spesso, gli stessi luoghi, almeno così gli avevano detto….
Ci dirigemmo tutti e tre verso il punto in cui l’arcobaleno verde incontrava la strada d’asfalto scuro.
Il Signor Serenità guardò il suo orologio di cristallo e mi disse “Ho un appuntamento tra qualche minuto, al di là dell’Oceano, tu prosegui pure la strada mi sembra che tu la conosca bene!”
Continuai a disegnare i miei passi sulla strada e poi cominciai ad affondare nel soffice arcobaleno verde…
Una nuvola di fresca erba dalla consistenza eterea, mi dondolava al centro del cielo, giocando con la forza di gravità.
Sotto i miei piedi si muovevano i miei ricordi, amori, sorrisi, studi, desideri, rimpianti, come forme diverse, come macchie di colore, che la mia mente gettava sulla tavolozza neutra dell’infinito.
Confusi i volti dei mie cari, danzavano come rondini, mentre le melodie dei miei sogni, aspettavano ancora di liberarsi dal peso delle paure segrete.
Queste erano le uniche ombre che scalfivano l’arcobaleno verde, i fantasmi dei timori, che non vogliono mai lasciare spazio alla libertà di sentirsi felici!
Cercai di non guardare in basso, mentre salivo lungo il sentiero dell’arcobaleno…mi sembrava che tutto fosse così irreale, tutto quello che mi aveva fatto soffrire, ora si dileguava, come neve scaldata da un nuovo sole.
L’arcobaleno mi dondolava ed una voce mi diceva “non dimenticare quello che il mare ti ha insegnato cerca solo di imparare, a navigare senza ali….”
Sotto all’arcobaleno non si vedeva più nulla…
Ad un certo punto un occhio verde si aprì nel cielo e, nel mio cuore nacque un nuovo sole!