Le mamme e la crisi economica, i servizi sociali e l'abbandono, l'affidamento e la malattia, sono solo alcune delle gravi problematiche che riguardano le donne, e il loro rapporto con il bambino, il figlio, maggiormente se quest'ultimo nasce in un periodo difficile e se la situazione economica della mamma o della famiglia è disagiata.
Le storie difficili delle donne iniziano e non finiscono mai, la nascita di un figlio compensa l'immensa gioia dell'evento con una difficoltà concreta e reale nel riuscire ad essere poi all'altezza della situazione, non tanto come mamma, ma piuttosto nelle procedure che spesso, nelle situazioni difficili, concludono con il peggiore dei casi: l'allontanamento del minore dalla propria mamma, ancorché in tenera età.
La tendenza attuale, seppur ancora stenta a decollare, è di ricreare delle strutture con dei servizi che consentano la convivenza delle mamme e dei bambini: mamme che hanno vissuto problemi di alcool, droghe, povertà, violenza, migrazione, sono sempre meno spesso allontanate dal proprio bambino e sempre più accolte in strutture miste, dove l'assistenza viene data ad entrambe le persone, la mamma e il figlio.
E' specialmente nel caso della violenza famigliare e nel caso del disagio psichico che i servizi sociali tendono a invertire la rotta, rispetto all'allontanamento, cercando di fare sì che non sia negato alla mamma il ruolo genitoriale, e non venga mancare al bambino il ruolo di figlio. Ecco perché in questi giorni sentiamo spesso parlare di Diritti Umani e di Cooperative sociali che sono da poco nate per assistere questa fetta di popolazione, sempre più numerosa, che ha bisogno di un'assistenza multipla. Un bel passo avanti rispetto alla freddezza del passato.