Nella società di oggi, sempre più multietnica, con la facilità di comunicare in ogni parte del mondo, di superare i confini sia geografici che linguistici, di conoscere e incontrare persone provenienti dai paesi più lontani, sono sempre più diffuse le famiglie binazionali, ovvero le famiglie in cui i genitori siano di nazionalità differenti. Le lingue madri che si parlano all’interno della casa diventano quindi due.
Tale situazione di bilinguismo non deve essere vissuta con inadeguatezza o confusione ma anzi, può portare notevoli vantaggi allo sviluppo linguistico e cognitivo dei propri figli.
E’ importante e molto utile che si insegnino entrambe le lingue parlate dai genitori. I metodi per l’acquisizione delle lingue possono suddividersi in due gruppi:
- acquisizione simultanea: insegnando fin da subito entrambe le lingue, i vocaboli risulteranno inizialmente mescolati insieme ma a poco a poco verranno facilmente identificati dai bambini nei due differenti sistemi linguistici;
- acquisizione sequenziale: apprendimento di una lingua poi dell’altra in differenti età del bambino ma entro un’età infantile;
In che modo il bilinguismo può giovare alla crescita dei piccoli si può leggerlo in un articolo pubblicato su Science, a seguito di studi condotti dal professor Mehler e da Agnes Kovacs, presso la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste.
Dalla ricerca risulta che i bambini bilingue dimostrano maggiori abilità cognitive e di controllo, rispetto ai loro compagni monolingue. Senza trarre soluzioni affrettate, va affermato che non si tratta di bambini più intelligenti ma più allenati, in quanto il loro cervello impara a riconoscere, immagazzinare ed organizzare informazioni già nei primi mesi di vita. Simile traguardo comunque può essere facilmente acquisito anche dai bambini monolingue durante la crescita, ottenendo gli stessi risultati seppur in tempi diversi.