Affrontare l'ansia dei bambini
Affrontare l'ansia dei bambini
Le problematiche legate all’ansia sono un disturbo che oggi colpisce anche i più piccoli. L’ansia è una risposta fisiologica e psicologica ad una situazione che mette in pericolo la nostra sicurezza o benessere e che pertanto innalza il nostro livello di stress. In una situazione di normalità una moderata quantità di paura è utile nel motivare all’azione, stimolando il bambino a “farsi coraggio” affrontando la situazione. Così la paura viene progressivamente sostituita dall’eccitazione per essere riusciti a superare l’ostacolo. Per alcuni bambini, tuttavia, non è così semplice. Essi si trovano, infatti, piegati da un'ansia ben più pervasiva della semplice paura accompagnata da sudorazione, respiro veloce e corto, balbettio, tremori e mal di stomaco. Il più delle volte i sintomi vengono confusi con la causa; si cura il mal di stomaco o l'insonnia che sono, invece, solo i sintomi che possono essere provocati dallo stress. Un singolo evento quale la paura del buio o del trovarsi da soli può produrre un temporaneo stato di tensione del tutto normale. Se però questo stato si prolunga per settimane o addirittura mesi può compromettere la produttività della vita del bambino a livello sociale o scolastico In questi casi si rivela molto utile insegnare al bambino a pensare in maniera positiva aiutandolo a sostituire modi di pensare disfattisti o catastrofizzanti con affermazioni produttive e che sollecitano uno stato mentale di sicurezza. Così un bambino che si preoccupa eccessivamente riguardo alla possibilità di sbagliare e che spesso usa frasi del tipo “Non ce la farò mai” adotta un atteggiamento ipercritico bloccato dalla paura di sbagliare favorendo una bassa autostima. Il bambino può invece imparare a parlare a se stesso in maniera più costruttiva dicendosi :"Farò il possibile per riuscire, ma non è indispensabile fare tutto giusto". Non coccolatelo come se fosse una povera vittima altrimenti col tempo si convincerà che per avere attenzione basterà essere infelici e depressi. Piuttosto aiutatelo a scoprire i suoi “punti di forza”come per esempio il fatto che anche quando viene un momento triste o un evento preoccupante, lo si può affrontare sapendo che è normale, che non c’è nulla di drammatico e che sta a lui e solo a lui decidere come interpretarlo e che peso dargli. Quando parlate con vostro figlio, imparate ad usare un linguaggio gratificante e positivo, ad esempio usando frequentemente le parole fiducia, sicuro, felice, bello, piacere e cercate di evitare parole quali problema, paura, dispiacere che hanno un effetto depotenziante sulla mente del bambino.
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