Nati due volte di Giuseppe Pontiggia
Toccante e ironico il nuovo romanzo di Giuseppe Pontiggia; l’autore affronta il tema della diversità raccontando la storia di un padre e un figlio disabile. Il narratore-protagonista rievoca per flashback un giorno indimenticabile, la nascita del figlio Paolo. Il padre, il professore Frigerio, alla notizia dell’imminente parto della moglie, abbandona le aule scolastiche e si precipita in clinica per scoprire l’amara verità; sua moglie ha dato alla luce una fragile creatura. Il corpo del piccolo trema, il capo è deformato. I medici con la loro fredda professionalità rassicurano i genitori, presentando le possibili casistiche dei disturbi celebrali e di movimento del piccolo Paolo. Frigerio deve affrontare la dura realtà e accettare la disabilità del figlio. Ostile, rifiuta la fragilità e la diversità di Paolo; cerca un riscatto confrontando il figlio con altri bambini con una disabilità peggiore, lotta per migliorare le facoltà intellettive del ragazzo. Il confronto con una spavalda dottoressa aiuterà Frigerio ad affrontare il dramma della malattia e ad avvicinarsi al figlio. Con un percorso interiore e grazie all’amore per Paolo, il protagonista svela le sue paure e la consapevolezza della diversità tra un disabile e il mondo dei “normali”. Frigerio, cosciente del divario che divide i normali dai diversamente abili, nello stesso tempo cerca di considerare la malattia come la normalità. Frigerio vuole dare la possibilità al figlio di riscattarsi da questa condizione, di sentirsi normale, di vivere le stesse esperienze degli adolescenti, di “rivivere” una seconda volta, apprezzato e amato nella sua diversità. Pontiggia con estrema sensibilità descrive il dramma di una famiglia colpita dalla malattia e la lotta di un padre alle difficoltà della vita, la sfida di un disabile a non negarsi una vita sociale.