Nunzio Cocivera è un artista estremamente versatile.
Nato a Librizzi (Me) il 30/06/1955 ora vive ed opera a Tonnarella di Furnari (Me).
E’ un autore di teatro molto rappresentato in Sicilia, scrive inoltre teatro anche per la scuola e fa scuola di scrittura teatrale nelle scuole elementari e medie.
Ha ricevuto innumerevoli premi, tra i quali il premio Luigi Capuana 1999 con la commedia "Il pa-nettiere paninaro".
Cocivera é un periodo molto prolifero, culturalmente parlando: sta scrivendo un romanzo, ha termi-nato un'altra commedia, sta preparando un libro di racconti che vorrebbe sottoporre a diversi editori e sarebbe interessato alla pubblicazione dei suoi romanzi scritti in passato.
Nunzio afferma di essere alla resa dei conti con "Turi u miricanu" salvatore l'americano, commedia che ha già esordito, con la prima serata dell’11 luglio, nelle piazze siciliane della quale è coautore, riscuotendo un forte successo.
Il Cocivera si dibatte da trent’anni per emergere: da giovane ho fatto di tutto per tirare fuori lo scrit-tore attore che pulsava in lui.
Naturalmente ho preso tante porte in faccia, ma ottimista e determinato ha sempre perseguito la sua strada, ed ora è conosciuto in Sicilia, come autore, e localmente in provincia come attore in verna-colo.
Spesso gli sono stati dedicati articoli nei quotidiani come “la Sicilia”, “il Giornale di Sicilia”, “la Gazzetta del Sud”, “la Repubblica”, “Il Piccolo”, “Il Messaggero Veneto”.
Nunzio si definisce un tipo ottimista di natura, di poche pretese e molto umile. Pur essendo un so-gnatore dotato di una fervida fantasia rimane con i piedi per terra aderenti alla realtà.
Grazie ad internet e alle capacità dell’artista, dal 2001 anche nel nord sono stati portati in palcosce-nico alcuni suoi testi.
E’ molto legato alla sua terra e non l’abbandonerebbe mai: ho provato da giovane tale esperienza ed è corso giù nella sua terra natale perché al nord “era come se gli mancasse l’aria”.
Al nord Nunzio ha vissuto a Belgirate Novara, a Tirrenia Pisa, a Roma, ma “non scriveva un rigo, era come bloccato mentalmente.”
Nel suo sito sono presenti diverse interessanti sezioni, una in particolare quella dedicata ai racconti.
Alcuni sono davvero profondi e fanno muovere le corde del cuore come “Sei tornato, amore mio”, in cui narrano errori d’amore e di gioventù, i rimpianti ed i rimorsi.
E’ presente in questo testo un’immagine molto dolce, di un dialogo e di un campo di grano per ri-cordare l’amore passato.
“La signora Vanna” contiene invece metafore splendide, come quella della perpetua del pane di ca-sa e degli angeli e quella dell’angelo anziano che si sostiene sull’angelo giovane.
“Una moglie non ti può amare mai più di una madre.” Una frase che coglie l’essenza dell’amore in tutte le sue sfaccettature.
In “Cirsium Heterophyllum o Cardo Triste” molte emozioni sono intrise tra loro: il sesso, il deside-rio, l’amore e tutte insieme riescono a superare una malattia, sia essa del corpo o dello spirito.
Nel testo “in Tir per via Oberdan” invece l’amore è visibile in diverse sfaccettature: l’amore per una figlia, l’amore tradito, l’amore per una donna persa.
“E' Natale” riporta alla luce l’ingenua bellezza di un infante che cancella con uno speciale dolce cancellino tutte le liti dalla lavagna dei ricordi.
Infine mi è parso splendido il racconto “L’archivio dei giorni”, molto allegorico, sorprendente e con una venatura di malinconia.
Nunzio Cocivera ha lottato molto per emergere, ma per un’arte speciale come la sua era necessario lottare per farla conoscere.
Senza la sua determinazione, noi tutti avremo perso una tesserina del mosaico dell’Arte.