Rosa Amato è un'autrice campana originaria del Vomero. Inizia la sua carriera di autrice con l'opera storica "
Costanza del Carretto Doria: un'aristocratica napoletana dall'intraprendenza economica" pubblicata da Impressioni Grafiche.
Basata sulla vita dell'aristocratica Costanza del Carretto Doria, nipote del noto ammiraglio Andrea Doria, porta il pubblico in un'epoca di glorie e onori appartenuto alla nostra amata Italia, disegnando con parsimonia il profilo di una donna passata alla storia.
L'autrice, insegnante all'Istituto Superiore "Rita Levi Montalicini" di Acqui Terme in provincia di Alessandria, ha ottenuto buoni riscontri con la sua opera, arrivando semifinalista al 20° Premio Letterario Internazionale "Trofeo Penna d'Autore" (6 febbraio 2014) e ottenendo recensioni e articoli di pregio presso quotidiani e riviste campane.
Una prima esperienza molto interessante diremmo, e con tante soddisfazioni. Ma parliamone direttamente con la scrittrice in questa intervista.
Salve Rosa,
mi fa molto piacere poterti intervistare, perché credo tu abbia scritto un'opera di grande interesse storico e culturale, oltre che molto vicino alle nostre origini.
Ce ne parli brevemente? Come e da cosa è nata l'idea di raccontare la vita di un personaggio realmente esistito nella nostra storia.
RISPOSTA:
La lettura di biografie di personaggi storici, in particolare donne, è un interesse che coltivo da adolescente quando collezionavo libri di eroine del passato, come Giovanna D’Arco, o nobildonne come Isabella D’Este, Lucrezia Borgia, fino ad arrivare a regine del calibro di Sissy e la regina Vittoria. Mi immergevo nella lettura e idealmente facevo un tuffo nel passato, nel contesto sociale, religioso e culturale di queste donne, talvolta poco apprezzate per il loro atteggiamento “innovativo” e “progressista” per l’epoca in cui vivevano ma molto coraggiose nel manifestare comunque il loro pensiero e le loro azioni. Questi personaggi erano in grado di suscitare in me grande ammirazione per la coerenza dei loro ideali, per l’insegnamento che con la loro vita, seppur attraversata da vicende poco piacevoli, potevano trasmettere e ne restavo irrimediabilmente affascinata. Ricordo ancora con quale cura riponevo tali biografie sugli scaffali della mia libreria per poi riprenderle e rileggerle nei momenti difficili, inebriandomi della loro saggezza e forza d’animo. Direi che l’idea di raccontare la vita di un personaggio realmente esistito era connaturata in me e traeva spunto proprio dalle letture che hanno accompagnato e ancora accompagnano la mia vita.
Chi era realmente Costanza del Carretto Doria? Che idea ti sei fatta di lei?
RISPOSTA:
Costanza era una nobildonna cinquecentesca figlia del suo tempo, rispettosa del costume che s’imponeva alle donne dell’epoca, modesta, sobria nel parlare, nell’atteggiarsi e nel relazionarsi con gli altri; subordinata alle scelte del padre o del marito, non per incapacità, ma per l’obbedienza che si richiedeva ad una donna dell’epoca. Tuttavia, rimasta vedova, si ritagliò molti spazi d’iniziativa autonoma che precedentemente le erano stati sottratti dalla volontà dell’uomo e che confluirono soprattutto nell’amministrazione oculata, parsimoniosa, perspicace e dinamica del suo patrimonio, imparando ad adoperare gli strumenti finanziari dell’epoca tanto da lasciare ai suoi eredi un patrimonio notevolmente accresciuto di quasi quattro volte il patrimonio iniziale. Personaggio poco conosciuto, Costanza spese la sua vita tra Genova e Napoli arricchendosi di tutto quello che le due città, lontane e diverse, potevano trasmetterle in termini di tradizioni, usi, costumi, come l’intraprendenza economica tipicamente genovese e la filantropia, qualità di spicco dell’Italia meridionale.
Credi che il suo arrivo a Napoli sia stato rilevante ai fini di un'evoluzione stessa della città all'epoca? Come ha contribuito, secondo te, al miglioramento del territorio, se ha contribuito in qualche modo?
RISPOSTA:
A differenza di altre nobildonne napoletane che si dedicavano ad attività di beneficenza elargendo grosse somme di denaro, più per portare lustro al proprio casato che per vocazione innata, Costanza era profondamente umana e vicina agli altri non per dovere dettato dal suo status ma perché era intimamente toccata dalle miserie altrui e restava costernata al punto da elargire gesti di carità profonda, come quelli indirizzati alla costruzione della Basilica di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone e alla “Casa del Rifugio”, nelle cui stanze furono radunate le ragazze di strada. La sua intensa attività caritativa permise di alleviare una piaga che affliggeva la Napoli dell’epoca come la povertà e l’indigenza, molto sentite nelle grandi città. Ciò poneva un freno anche all’accattonaggio che ne conseguiva e alla disoccupazione. Tutto questo non lo fece da sola ma, richiamando l’ordine dei Chierici Regolari Teatini a Napoli, fu supportata dalla loro intraprendente attività missionaria.
Se potessi paragonarla ad una donna moderna, magari ad una Principessa moderna (perché ricordiamo che lei, sposando il Principe Carlo de Lannoy, divenne Principessa di Sulmona), quali caratteristiche le attribuiresti? Come credi sarebbe e di cosa si occuperebbe?
RISPOSTA:
È difficile paragonarla ad una donna moderna o ad una principessa dei nostri giorni. Tuttavia potrebbe somigliare vagamente a Rania di Giordania: colta, autonoma, impegnata nel lavoro, capace di gestire e non di lasciarsi gestire, con un occhio particolare alla sua famiglia e al futuro della sua discendenza ma mai lontana dalla realtà nella quale si immedesima e vive, quindi sempre protesa verso gli altri. Una principessa caratterialmente forte e allo stesso tempo di una umanità profonda.
Infine ti chiedo di invitare il pubblico a seguirti con un messaggio a piacere.
RISPOSTA:
Il messaggio che vorrei lanciare non sta tanto nell’invitare all’acquisto del mio libro, che lascio alla libera scelta di ognuno, quanto a non dimenticare la storia e tutto quello che può ancora insegnarci. In un’epoca in cui il virtuale, il fantasy, le illusioni gettate da internet vanno per la maggiore perché ci aiutano a staccarci dalla cruda realtà, non dimentichiamoci del passato, delle persone che hanno affrontato vicende umane e spirituali legate al loro periodo storico, non sempre fiorente ma irto di difficoltà sociali ed economiche più del nostro. Tutto ciò può darci la spinta a non scoraggiarci ma a fare come loro, i quali forti delle loro idee, ci hanno creduto fino in fondo e hanno trovato la forza per uscire dal buio tunnel della loro epoca.
E segnaliamo, dunque, il sito ufficiale dedicato alla tua opera al link:
http://costanzadelcarrettodoria.weebly.com/ invitando le persone ad acquistare, ordinandolo in libreria o anche on line, presso il loro store preferito, il tuo interessante libro.
Tiziana Iaccarino.