Tinteggiare casa, senza prendersi troppo sul serio
Tinteggiare casa, senza prendersi troppo sul serio
C'erano una volta i maschi, che ogni primavera, tra Aprile e Giugno, iniziavano a spatolare, raschiare e tinteggiare le pareti della casa, per dare quel tocco di freschezza che – almeno ogni ¾ anni – ogni parete meriterebbe. Ecco, non ci sono più questi maschi, o meglio, non ci sono più questi maschi di buona volontà. Per cui sempre più spesso si vedono donne intente a scegliere pitture e prodotti per la pulizia delle pareti domestiche, nonché devote nello scegliere pennelli e utensili per la realizzazione dell'opera.

Se anche voi sentite di appartenere al gruppo di donne che si devono arrangiare per questo genere di  operazioni ecco di seguito alcune indicazioni che possono essere di utilità comune. Mettetevi un bel grembiule e una bandannas in testa, che serve dare l'immagine giusta al momento clou!

Innanzi tutto il periodo: come abbiamo detto sopra il periodo migliore per tinteggiare è nelle giornate di sole di tarda primavera o inizio estate. Il motivo è semplice: luce, caldo, sole ma non troppo forte perché ingiallisce, aria e venticello. Quindi il periodo peggiore per l'operazione è conteso tra la stagione delle piogge e la stagione invernale (per la lentezza nell'asciugare) e nel periodo della calura (per i problemi di ventilazione e secchezza).
Cosa serve: serve innanzitutto un bel telo di nylon leggero per coprire tutto e dei rotoli di nastro incollante di carta per tenere i battiscopa fuori dalle macchie. Serve un raschietto e della carta vetrata da pittore. Infine servono un pennello grande morbido, un pennello grande rotondo e una pennellessa. Il rullo e la pistola? Solo per mani molto esperte, alle prime esperienze esce un vero e proprio .. macello .. opinabile anche nei risultati.

Servono tre secchi: uno con il colore, uno per la strizzatura del pennello con la retina e uno con l'acqua ragia per la pulizia del pennello.
Serve infine una bella scala pieghevole per arrivare a fare anche la zona alta dei muri, nonché eventualmente guanti e mascherina per la protezione individuale.

Per i casi critici possono servire anche lo stucco e la spatola, ad esempio per tappare i buchi o per l'appunto per stuccare, eventualmente con della vernice apposita per le zone sensibili (che sarebbero gli spigoli dove si sbatte più spesso).

Il tipo di pittura da usare? Dipende dal tipo di muro. Ad esempio: per le stanze normali la meno costosa è l'idropittura lavabile, però per le cucine non vale molto, meglio la pittura protettiva, infine per le stanze più umide, meglio la pittura acrilica. Per le stanze dei bambini, comunque dove si scambiano i colori, meglio la tempera, perché si stacca subito con una grattatina.
Deciso il colore e deciso il tipo di intervento da fare non resta che procedere: ogni tintura sul secchio riporta con precisione le percentuali di mistura del prodotto, non ha senso teorizzare: le mani – come si dice – da passare: da due a quattro, dipende dal risultato che si vuole ottenere.

Non spaventatevi, le prime sperimentazioni, specialmente non tanto sul bianco che riesce sempre, ma sul colore, sono e diventano terrificanti. Un esempio? E' praticamente impossibile azzeccare alle seconde o terze tinteggiate la esatta nuance della tinteggiata precedente. Sperimentato e appurato. Buon lavoro (MC).
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