Scuola pubblica: nuovi tagli e minacce di sciopero
Scuola pubblica: nuovi tagli e minacce di sciopero
Ci sono dei problemi nella scuola pubblica, parecchi, a partire dalla logistica per cui tra i diversi istituti ci sono tante, troppe disparità, per arrivare al problema dei precari, dei supplenti e dei fissi, a cui attualmente il Governo chiede un aumento del tempo dedicato alla scuola, senza specificare, ma lasciando intendere, che andranno a fare supplenza al posto dei veri supplenti, come si usava fare prima delle riforme (parliamo di vent'anni fa).

Che il lavoro dell'insegnante sia importantissimo non ci sono dubbi, ma gli insegnanti non sono tutti concordi che la soluzione di allungare alle 24 ore possa essere quella perfetta.

Sempre velate le dichiarazioni sugli stipendi, da cui si deduce che non ci saranno aumenti fino al 2014, ma in che termini le ore in più saranno retribuite non è ancora chiarito.

Il corpo insegnante sta minacciando lo sciopero. Il Ministro dell'Istruzione Francesco Profumo avrebbe intenzione di riprendere in mano non solo la scuola pubblica, ma anche agire sulla privata, dove nonostante non venga spesso riconosciuto ufficialmente, la organizzazione del lavoro è ancora più pressante per i singoli insegnanti che non nella scuola pubblica.

Nessuna risposta univoca dai sindacati, l'idea del ministero sarebbe quella di ottenere un fondo economico, una specie di cassa, da usare per investire in materiali e strumenti didattici e in ristrutturazioni delle scuole e degli istituti.

E' vero che a inizio anno la prima denuncia di non adeguatezza fu fatta proprio per le strutture, che in troppi casi necessitano di adeguamenti interni ed esterni alle normative sulla sicurezza e necessitano di strumentazioni adeguate per essere grossomodo tutte in linea con la media del paese, tuttavia quello che non è chiaro di questo nuovo taglio alla scuola pubblica è il riconoscimento dello sforzo all'insegnante, per il quale viene determinata una voce "formazione" che suona tanto di "carte e cartiglio" per stornare un aumento che non ci potrà essere. Attendiamo sviluppi.
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