La lana è la fibra che si ottiene dal vello degli animali, principalmente ovini, ma anche capra Cashmere, capra d’Angora o Mohair, vigogna, alpaca, lama ed altri ancora. La lana ha una struttura proteica, infatti, il principale componente della lana è una proteina, detta cheratina.
La qualità della lana degli ovini, non è uguale in tutte le razze, ma le sue caratteristiche dipendono dalla razza dell’animale di provenienza. Le migliori razze di ovini per la produzione di lana sono quelle delle pecore Merinos, Rambouillet e delle razze inglesi; tra le nostrane, pregiata è la lana della Gentile di Puglia. Le caratteristiche della lana sono molto variabili e dipendono, oltre che dalla razza dell’ovino, dalle condizioni d’allevamento e d’alimentazione, dall’età dell’animale, dalla zona del vello (spalle, fianchi, cosce, ecc.). Il ciclo di lavorazione della lana prevede due fasi fondamentali: la preparazione della lana e la filatura.
La preparazione può essere divisa nei seguenti processi:
• tosatura: è l’operazione di separazione del vello dal corpo dell’animale e viene eseguita con tosatrice manuale o meccanica;
• cernita: è l’operazione di separazione della lana delle spalle e dei fianchi (fine e lunga) da quella della schiena (corta e ruvida) e del ventre (corta e debole);
• lavaggio: la lana viene pulita e sgrassata tramite ripetuti lavaggi in acqua tiepida
con sostanze sgrassanti e detergenti. Dall’acqua sporca di scarico si estrae il grasso puro, lanolina, impiegata nell’industria chimica e farmaceutica;
• asciugatura: effettuata con aria calda;
• cardatura e pettinatura: l’operazione di cardatura consiste nel liberare la lana dalle impurità, districare e rendere parallele le fibre al fine di permettere le successive operazioni di filatura. Successivamente si ha la pettinatura, che consiste nell’ordinare le fibre tessili dopo che sono state cardate.