Una lenta ma progressiva magagna si è andata diffondendo nella società italiana da quando c'è internet. Si tratta della paura dei vaccini. E' vero: ci sono stati dei casi nel mondo che hanno fatto venire la tremarella anche alle mamme più coraggiose, si tratta dei casi in cui il vaccino è stato causa di una febbre, la febbre ha attivato il processo di riconoscimento del male, cioè dell'autismo.
Però no: l'autismo non è collegato al vaccino, i bimbi che scoprono l'autismo dopo il vaccino - purtroppo - erano già predestinati allo sviluppo della malattia che, ad oggi, è riconosciuto, non è contagiosa. Non dipende dal vaccino.

Eppure internet ha diffuso così tante bugie che oggi le mamme non sanno come regolarsi e in Italia siamo arrivati sotto il livello di sicurezza.

Il livello di sicurezza è la percentuale di bambini vaccinati che consente di dire che - se anche alcuni non lo fossero - tutti sono come se fossero vaccinati, perché godono della profilassi passiva. Infatti se nessuno si ammala, il bimbo non vaccinato non teme la malattia in ogni caso.

Sta facendo discutere la probabile soluzione che sarà messa in atto dalle scuole dell'infanzia, cioè che i bambini non potranno andare a scuola se non sono vaccinati, come era una volta, questo perché sono tornate malattie come la pertosse, il morbillo, la rosolia, ma anche le meningite.

Abbiamo visto Bebe Vio, la ragazza che - se fosse stata vaccinata - non si sarebbe ammalata. Come lei sono tanti. Tutti quei bimbi la cui incoscienza sociale ha causato l'invalidità.
Pensateci mamme, ci sono tanti bambini che a causa delle allergie ai farmaci non possono vaccinarsi e passano un'infanzia tremenda, sempre da soli e lontani dai gruppi sociali, per non contagiarsi. Ci vuole fiducia MC).