La prevenzione ti salva la vita. Non è una frase di circostanza, ma un vero imperativo per tutte noi. Una donna ogni 10 viene colpita dal tumore al seno e anche se il tasso di mortalità è in diminuzione i casi aumentano di anno in anno. La migliore arma rimane la prevenzione costante e accurata che ognuna di noi dovrebbe segnare nel proprio calendario. Una mammografia fatta in tempo può cambiare le cose e salvarti la vita.
La campagna Nastro Rosa, ideata dalla Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) è giunta alla sua XIX edizione. Durante tutto il mese di ottobre sarà possibile effettuare visite senologiche gratuite e controlli clinici strumentali nei ambulatori della LILT in tutta l'Italia.
Il grado di consapevolezza circa la necessità di ricorrere ad esami preventivi di routine contro il cancro al seno non è così alto tra le donne italiane e al sud la situazione è decisamente più preoccupante.
Nel 2005 il tasso relativo all'esame della mammografia per le donne over 40 anni è stato del 56,3% con punte massime a Bolzano (70,9%), Emilia Romagna (69,8%) e Trento (69,7%). Le regioni del Sud presentano invece valori sotto la media nazionale, con le percentuali più basse registrate in Campania (36%), Calabria (36,1%) e Sicilia (36,9%).
Fanno eccezione, registrando valori più alti per le donne laureate, il Molise, l'Abruzzo e la Basilicata (rispettivamente 67,2%, 70,7%, 76,3%). In generale, si evince che i tassi per questo esame aumentano progressivamente con il grado di istruzione, raggiungendo il 66,9% nelle donne laureate.
Si registra in ogni caso una certa disparità tra nord e sud Italia per quanto riguarda il grado di informazione e l'abitudine a sottoporsi ad esami clinici specifici. Il 90% degli screening mammografici viene infatti effettuato nel Nord Italia: nel 2008, le donne sottoposte a screening mammografico sono state complessivamente 2,50 milioni e gli esami effettuati 1,35 milioni, dei quali solo poco più del 10% nelle regioni del Sud e nelle Isole, anche se dal 2000 è comunque in aumento la percentuale di donne meridionali inserite nei programmi di prevenzione.
Nel 2010 Ispo ha realizzato una ricerca che ha messo in luce il grado di conoscenza e consapevolezza degli Italiani riguardo a questa malattia. L'indagine è stata condotta in collaborazione con Europa Donna Italia, il movimento che rappresenta i diritti delle donne nella prevenzione del cancro al seno presso le istituzioni pubbliche.
Dall'indagine, che ha coinvolto 800 intervistati, uomini e donne, è emerso che 7 Italiani su 10 sono a conoscenza del fatto che il tumore al seno rappresenta la prima causa di mortalità tra la popolazione femminile e ben il 94% è concorde nel sostenere che se diagnosticato in tempo, il cancro al seno ha elevate probabilità di essere sconfitto.
Inoltre, 8 Italiani su 10 sono consapevoli dell'esistenza di programmi di diagnosi precoci e screening gratuiti in grado di monitorare lo stato di salute e prevenire così l'insorgere della malattia.
Dall'indagine emerge però che metà degli intervistati non saprebbe come muoversi una volta scoperta la diagnosi: dai luoghi presso i quali rivolgersi alle procedure cliniche da effettuare. Un dato scoraggiante che fa riflettere e che sottolinea l'utilità di campagne come questa che hanno lo scopo di fare cultura di informazione e diffonderla a livello capillare su tutto il territorio.
Il cancro al seno colpisce soprattutto le donne over 50, ma è bene sottoporsi ad esami clinici periodici a partire dai 20-25 anni in su, in modo da tenere sempre sotto controllo la situazione ed eventualmente intervenire in modo tempestivo. Visite ginecologiche, ecografie mammarie e tac sono gli esami clinici specifici che è bene effettuare nell'arco di tutta la vita, la cui frequenza varia a seconda dell'età:
Il primo esame preventivo da compiere è l'autopalpazione del seno, da effettuare a partire dai 20 anni. L'autoesame dev'essere eseguito quando il seno è morbido, e cioè 2 o 3 giorni dopo la fine del ciclo mestruale. Durante la menopausa non c'è un momento consigliato, ma è bene comunque praticarlo a scadenze regolari.Per le donne tra i 30 e i 40 anni è sufficiente sottoporsi a una visita ginecologica con pap test una volta l'anno e effettuare ogni due anni i seguenti esami: ecografia ginecologica, ecografia mammaria e mammografia bilaterale.Più rigidi i controlli per le donne over 50, per le quali le possibilità di contrarre il tumore al seno si alzano notevolmente. Oltre agli esami sopra elencati, che devono avere una frequenza annuale, si aggiunge una ecografia addominale completa e una pancolonscopia, due esami da effettuare ogni 5 anni.
In genere i sintomi iniziali del tumore al seno non provocano dolore. Uno studio effettuato su quasi mille donne con dolore al seno ha dimostrato che solo lo 0,4% di esse aveva una lesione maligna, mentre nel 12,3% erano presenti lesioni benigne, come le cisti, e nel resto dei casi non vi era alcuna lesione. Il dolore era provocato solo dalle naturali variazioni degli ormoni durante il ciclo.
Da cercare, invece, sono gli eventuali noduli palpabili o addirittura visibili. È per questo che l'autopalpazione rappresenta un momento fondamentale nonché il primo metodo preventivo in grado do far scattare il campanello d'allarme. La metà dei casi di tumore del seno si presenta nel quadrante superiore esterno della mammella.
Oltre ai noduli, è importante segnalare al medico anche alterazioni del capezzolo, in fuori o in dentro, perdite da un capezzolo solo (se la perdita è bilaterale il più delle volte la causa è ormonale), cambiamenti della pelle (aspetto a buccia d'arancia localizzato) o della forma del seno.
La maggior parte dei tumori del seno, però, non dà segno di sé e si vede solo con la mammografia, ma nella donna giovane, tra i 30 e i 45 anni, è visibile anche per mezzo di una semplice ecografia.
L'eventuale identificazione di noduli o formazioni sospette porta in genere il medico a consigliare una biopsia, che può essere eseguita direttamente in sala operatoria o in ambulatorio con un prelievo mediante un ago inserito nel nodulo. In tal modo si analizzano le cellule e si può stabilire con certezza la natura della malattia.
Alla fine degli anni Ottanta, Evelyn Lauder, membro del Consiglio dei Sovrintendenti presso il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York, intuì la necessità di una campagna che favorisse la pubblica conoscenza del tumore al seno. Isituì così la Campagna Nastro Rosa, riuscendo a far dichiarare ottobre mese ufficiale per la prevenzione del tumore alla mammella.
Anche in questo anno, per il mese di ottobre, la Lilt, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, ed Estée Lauder Companies tornano in prima linea nella lotta a questa grave patologia neoplastica, che registra un’incidenza sempre maggiore. Testimonial della campagna 2011, giunta alla XVIII edizione in Italia, è l'oro olimpico Federica Pellegrini.
Sono molte le iniziative previste per questo mese in ciascuno dei 90 Paesi che aderiscono da anni alla nobile alla campagna: screening gratuiti, forme di raccolta fondi, distribuzione di materiale informativo e anche eventi di impatto per attirare l'attenzione e sensibilizzare l'opinione pubblica, come l'illuminazione in rosa dei monumenti della città.
Durante tutto il mese i 395 ambulatori Lilt saranno a disposizione per visite senologiche e controlli clinici strumentali. Per conoscere giorni e orari di apertura dell’ambulatorio Lilt più vicino, in cui effettuare anche esami di diagnosi precoce e controlli, si può chiamare, per informazioni, il numero verde Sos Lilt 800-998877 begin_of_the_skype_highlighting 800-998877 end_of_the_skype_highlighting o consultare i siti www.nastrorosa.it o www.lilt.it dove saranno pubblicati anche gli eventi organizzati nelle varie città italiane nel mese di ottobre.
Nicla