Autismo e vaccini: il nonsense del concetto malattia infettiva
Autismo e vaccini: il nonsense del concetto malattia infettiva
Un vecchio studio ritirato da The Lancet, rimesso in libertà su internet, sta mandando in terrore le mamme italiane: i bambini piccoli sono a rischio di autismo se vengono vaccinati? Ebbene, il problema è grave, perché le mamme che navigano in internet si sono fatte prendere dall'ansia, poiché, nonostante non ci siano pubblicazioni valide che confermino l'ipotesi di correlazione tra vaccino e autismo, vi sono molti siti che lo scrivono.
Il problema sta nell'interpretazione del concetto di "infezione" e "malattia infettiva": su una base di un bambino che ha una predisposizione genetica all'autismo, insieme alla genetica, possono appunto intercorrere infezioni o malattie infettive. In questo concetto, ripetuto da molti studi, anche se non ritenuto esaustivo, sta il problema. Il vaccino, iniettato, è in una forma "chiusa" che risponde al gene; chiaramente se il bambino, al posto di essere vaccinato, prendesse la malattia vera e propria per contagio, in termini probabilistici, la possibilità che emerga l'autismo predisposto è identica. Quindi: è vero che le infezioni possono far scatenare l'autismo, ove già predisposto, ma non è vero il contrario.
Da questa frase, il cui studio è ancora oggi in oggetto, poiché vi sono studi pubblicati anche sul Journal of Immunotoxicology, 2011 che evidenziano la correlazione (che significa eventi incidenti, cioè che accadono insieme) non determina in automatico la causa/effetto. Insomma, un problema gravissimo, che porta le mamme che hanno dei bambini autistici a "tentare di salvare" gli altri nati evitando il vaccino, presumibilmente esponendoli ancor di più, a livello statitistico, al rischio, qualora la teoria venisse seguita a logica (ovvero tre infezioni in tempo dilatato, rispetto a un vaccino).
E' abbastanza evidente che non può essere semplicemente così, cioè che non c'è un rapporto di causa/effetto tra bambini malati di autismo e vaccino. E' anche vero, però, che l'autismo, a livello di patogenesi, non è una malattia, bensì una sindrome, che pare, delle sindromi, essere delle più particolari: ci sono infinite forme di autismo, anche molto lieve, quasi impercettibili, che nella società moderna vengono registrate come patologia, un fatto che in passato non emergeva, perché non vi era conoscenza del problema.
Aumentano quindi i casi di autismo riconosciuto, per un fenomeno legato al miglioramento della conoscenza del male, individuato nei singoli casi, tutti diversi tra loro, mentre non ci sono ancora novità sulle cure, che ufficialmente, appunto non esistono. Mentre il legame causa/effetto vaccino/autismo non ha riscontro, bensì ancora si riassume in una patogenesi contestuale, in altre parole coincidenze legate ad eventi esterni non dipendenti dal vaccino in sé. Ad oggi, 2015.
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