Stiamo per uscire dall'inverno e i problemi che la stagione cupa porta con sé sono evidenti: il 3% delle persone in inverno matura sintomi depressivi, le donne sono maggiormente esposte, il 2% della popolazione invece ha disturbi legati alla sedentarietà invernale, che fare?
Vi sono delle cartine tornasole, potremmo dire, per capire come funziona la sindrome invernale: ci sono da una parte delle difficoltà legate alla stagione, malattie e influenze che costringono in casa, il freddo ha una conseguenza sulla ristrettezza della socialità invernale, si tende a fare meno movimento e sport e a mangiare di più.
La minore illuminazione, specialmente in montagna e nelle zone alpine, causa tristezza e malinconia, in alcuni casi questo potrebbe essere accompagnato a eventi legati alla salute dei figli o delle persone anziane o anche degli animali domestici, che causano preoccupazioni, le quali sono aggravate dal clima in notturna.
Tutte queste situazioni insieme causano al 5% della popolazione italiana dei disturbi che pesano, da cui serve iniziare a liberarsi fin dai primi giorni pre-primaverili, cioè da adesso, in modo da affrontare carichi la stagione produttiva, primavera ed estate.
Per fare questo serve cominciare dalle vitamine e dai sali minerali, è questo il periodo buono per rimettere mano alla dieta alimentare, ricominciando a dare del colore al piatto. Diminuire i farinacei e i fritti, aumentare il movimento e lo sport, ma con gradualità, perché l'organismo è debole ed indifeso.
Trattamenti di massaggi e rilassamento sono indicati, cominciando anche a fare i primi trattamenti pre-solari con qualche lettino o solarium per dare alla pelle la freschezza e la tonicità giuste per la primavera imminente. Se la tristezza e la depressione invece persistono non sono più sensazioni ed emozioni ma malattie, per cui è bene fare qualche seduta dallo psicologo, ma solo nei casi di reale necessità. Per liberarsi dalla cupezza e dalla tristezza invernale.