I tuberi meno produttivi
Gli altri tuberi, in gran parte quelli delle regioni tropicali, ancora non sono molto diffusi e non essendo stati al centro di sofisticati programmi di riproduzione alimentare sono quindi relativamente me no produttivi, pur manifestandosi, però, delle inversioni di tendenza specie per quanto riguarda la cassava, una pianta a fusto alto originaria dell’America centrale e meridionale, di cui esistono due specie commestibili, la “Manihot dulcis” o manioca dolce e la “Manihot utilissima” (o M. esculenta), o manioca amara.
La manioca dolce è una radice che viene consumata come ortaggio fresco o usata per la produzione di amido, ma la specie di gran lunga più importante rimane la manioca amara che, al momento del raccolto, è amara e velenosa, ma dopo il lavaggio può essere trasformata in prodotto alimentare di alto valore nutritivo (tapioca) o in farina usata come mangime per animali.
L’importanza di questa farina come surrogato dei cereali nell’alimentazione animale ha avuto risalto durante la carestia mondiale di cereali del 1973-74, episodio che, unito alla necessità di rendere maggiormente autosufficienti in campo alimentare i paesi tropicali, ha portato allo sviluppo di Programmi di riproduzione controllata della manioca, che renderanno tale tubero ancora più importante.
L’igname (genere Dioscorea) e il taro (genere Colocasia) sono tuberi importanti nelle rispettive aree geografiche. L’igname è originario delle regioni tropicali di entrambi gli emisferi, mentre il taro, originario del Sud Est asiatico, è diventato un alimento importante nelle isole del Pacifico, specialmente in Polinesia, dove viene usato nella preparazione di una pasta detta “poi”.
La batata o patata americana o patata dolce (Ipomoea batatas) è una convolerulacea che produce grandi quantità di grossi tuberi farinosi e commestibili; è ampiamente coltivata, soprattutto in Estremo Oriente e in America.
Il topinambur (Helianthus tuberosus) è una composita originaria dell’America; la sostanza di riserva dei tuberi è l’inulina, un polisaccaride che scindendosi dà origine a fruttosio, caratteristica che lo rende adatto alla dieta dei diabetici .