Ecco a voi tanti piccoli consigli per fare spese intelligenti e ponderate.
Andare oltre le apparenze, la marca, le promesse del marketing e capire quale sia davvero il valore di un prodotto, se valga il prezzo che costa e se sia migliore o peggiore dei suoi vicini di scaffale. Sarebbe bello fare compere con questa consapevolezza. La brutta notizia è che le aziende non rendono il compito facile e preferiscono stupire con gli slogan piuttosto che fornire le informazioni essenziali alla scelta. La buona notizia è che ci sono associazioni che fanno questo lavoro da anni per noi: mandano i prodotti in laboratorio, li mettono a confronto, li giudicano senza pregiudizi e in maniera del tutto indipendente. Che si tratti di tortellini o di televisori ad alta definizione, queste associazioni aiutano i consumatori a scegliere i prodotti migliori al prezzo più vantaggioso. Per quanto riguarda i generi alimentari leggere l’etichetta a volte non basta per essere sicuri della qualità di quello che portiamo a tavola. Ad esempio la passata di pomodoro : siccome la legge vieta di produrre la passata a partire da concentrato di pomodoro, una delle cose che sicuramente non dobbiamo trovare nelle passate è acqua aggiunta. Qualche impurità può essere invece tollerata, ma la qualità scende in presenza di residui di lavorazione, come bucce, semi o piccioli. La passata deve essere fatta a partire da pomodori maturi, il sapore non deve essere acidulo, la consistenza preferibilmente compatta. Passiamo ora, ad analizzare i tortellini. La ricetta ufficiale prevede che gli ingredienti da utilizzare per il ripieno sono lombo di maiale,prosciutto crudo e mortadella di Bologna nelle stesse proporzioni , seguiti da formaggio, parmigiano reggiano, uova e noce moscata. Spesso, però, si trovano ingredienti meno nobili, per esempio pangrattato, fibra vegetale, fiocchi di patate e farina, il prosciutto crudo, vera anima del tortellino, è presente nei prodotti confezionati in quantità molto variabili: dal 2,5% al 33%, mentre la mortadella è presente solo in 4 prodotti su 14. E il latte? I prezzi aumentano , marche e tipologie si moltiplicano, scegliere il latte per la prima colazione è diventata un’operazione impegnativa. Distinguiamo il latte crudo da quello fresco pastorizzato, microfiltrato e a lunga conservazione. Il latte crudo è un latte alla stato naturale, più ricco di vitamine e proteine rispetto a quello pastorizzato, a patto, però, che non subisca più alcun tipo di trattamento termico. Il latte fresco pastorizzato è un latte fresco sottoposto a un trattamento termico breve che distrugge eventuali germi pericolosi. Il latte microfiltrato subisce una normale pastorizzazione e una microfiltrazione, un sistema capace di allontanare le impurità microscopiche. Il latte a lunga conservazione è più consumato fra tutti i tipi di latte in commercio. È un latte trattato ad altissima temperatura. Dopo questo trattamento, il latte si conserva per tre mesi a temperatura ambiente.
Nicla