I bambini, si sa, amano gli animali e sono attratti da loro. Per questo, spesso chiedono, come regalo di Natale o di compleanno, un cagnolino. A volte vengono accontentati, altre no, ma in entrambi i casi suggerirei, prima, di leggere il libro “Una scelta importante”. Si tratta del primo esempio di manuale di cinofilia rivolto direttamente ai ragazzi, e non ai loro genitori.
Per questo, la grafica e le parole scelte sono semplici, chiare e concise, per arrivare subito “dritti al punto”.
Se alcuni argomenti trattati, come il tipo di animale da adottare, quale razza e quale taglia scegliere, sono abbastanza comuni, ce ne sono altri, invece, che meritano molta attenzione.
Ad esempio, Simone Della Valle, autore del testo, nonché presentatore del programma “Missione cuccioli” su DeaKids (canale 601 di Sky, ogni lunedì alle 21.00), spiega come preparare la nostra casa per accogliere al meglio il nuovo inquilino, dove posizionare la cuccia, ma la cosa più importante, che spesso si sottovaluta, è saper costruire con l’amico a quattro zampe una vera relazione affettiva.
Sembra facile, anzi naturale, che il cucciolo si abitui e si ambienti in un nuovo contesto con facilità, ma non è così. Anche i cani, come gli esseri umani, hanno bisogno di regole. Prima di tutto, a loro, che sono animali abituati al branco, serve una figura di riferimento, un leader a cui appoggiarsi e a cui andare rivolgersi. Il nuovo, piccolo padrone del cane dovrà, perciò, impegnarsi a trasmettergli fiducia, gratificarlo quando fa una cosa buona, ma anche punirlo, senza picchiarlo ovviamente, se invece disobbedisce. Solo così, il rapporto tra bambino e cucciolo crescerà basandosi su solidi affetti e sicuramente li arricchirà entrambi.
Un altro aspetto importante, anche questo sottovalutato, è la tendenza a trattare gli animali come esseri umani. Certo, spesso si dice che, col tempo, padrone e animale finiscono per assomigliarsi, ma ciò non significa che avvenga uno scambio di ruoli. Il cane rimane cane e l’uomo rimane uomo. Cosa comporta ciò? Semplicemente il fatto di cercare di accontentare le esigenze “animalesche” del nostro amico, dandogli la possibilità, il più possibile, di stare all’aria aperta, magari in uno spazio dove possa correre senza guinzaglio e dove abbia l’opportunità di incontrare i suoi simili.
In fondo, se abbiamo bisogno noi, di socializzare, perché non dovrebbe averne bisogno lui?