Quest'estate non potete non portare al mare o in vacanza questo splendido libro.
Pascal afferma che, nel dubbio sull’esistenza di Dio, bisogna comunque decidere di vivere come se Dio ci fosse o come se non ci fosse. Non si può non scegliere, poiché il non scegliere è già una scelta… Pascal ci riporta alla conclusione che vale sempre la pena scommettere su Dio: «Se vincete, vincete su tutto, se perdete non perdete nulla. Scommettete dunque, senza esitare». Pascal si riferiva a Dio, ma per Maestrale, all’anagrafe Gian Lorenzo Manfredi, la scommessa da accettare sarà quella riguardante l’esistenza del vero amore. Il protagonista del nuovo romanzo di Matrolonardo, conosciuto ai lettori per il libro La lettera a Léontine, è un architetto dal cuore gelido che nonostante abbia una moglie e due figli non esita a tradire la consorte destreggiandosi tra un’amante e l’altra. Scappatelle continue che danno a Maestrale quella sensazione di ebbrezza tale da spingerlo sempre più al tradimento. Poi, un giorno arrivano nel suo studio d’architettura dei nuovi committenti – i coniugi Vettori- che lo assoldano per restaurare un vecchio casale pugliese. Maestrale invaghito della signora Vettori accetta senza rendersi conto che da quel momento in poi la sua vita cambierà per sempre. Il lavoro svolto in quella vecchia casa, da lui chiamata Ginestra, e l’attrazione per Miriam Vettori porteranno Maestrale, alias Gian Lorenzo, a subire una vera e propria trasformazione. Ed è questo cambiare che indurrà il fedifrago a sperimentare sulla propria pelle la famosa scommessa di Pascal, cercando di capire se la passione che brucia come un incendio nel cuore possa trasformarsi in vero amore, sentimento che lui non ha ancora conosciuto. La scommessa di Mastrolonardo non è solo il racconto di una storia d’amore tormentata, ma è la rappresentazione del conflitto interiore di un uomo adulto (Maestrale) conosciuto da tutti come l’incarnazione della sicurezza di sé. Questo stato verrà progressivamente messo in crisi con l’ingresso nella vita del protagonista di Miriam e di quel nuovo modo di sentire l’amore, che costringerà il gelido architetto a metter in discussione ogni singolo rapporto del suo passato affettivo e familiare. Ciò che colpisce delle pene d’amore che affliggono Maestrale è che, se da un lato lui riesce a dare vita a tutto il suo estro nella ristrutturazione della Ginestra, dall’altro quando dovrà affrontare i sentimenti nuovi che gli ardono nel cuore Maestrale si accorgerà di essere impreparato alle vere sofferenze d’amore. Miriam arriva e scatena il cambiamento radicale dell’insensibile e gelido Maestrale rendendolo, attraverso dure prove di dolore, una persona nuova e rinnovata. La scommessa mette al centro della narrazione il confronto con il proprio io e con l’arrivo del vero amore. Non manca il confronto per entrambi con il proprio passato privato fatto di dolori e sconfitte, esperienze che hanno influito molto sul protagonista, figlio di una madre malata di pazzia e su Miriam discendente del popolo armeno vittima innocente delle repressioni di inizio del Novecento. Alla fine della lettura da La scommessa di Mastolonardo ci si accorge che come asseriva Pascal vale proprio la pena scommettere, perché è vero che si può soffrire, ma allo stesso tempo c’è la possibilità di rinascere. Pensando alla casa chiamata Ginestra,alle vicissitudini passate da Maestrale e Miriam, non so per quale motivo nella mia mente si è aperto un cassettino leopardiano e così nei due protagonisti ho visto l’esile e tenace fiore che cresce nelle condizioni più aspre. Motivo? Come la Ginestra Maestrale e Miriam sono persone che hanno saputo valutare la loro condizione di vita trovando una nuova dignità.
Raffaello Mastrolonardo lavora da diversi anni come manager in banca. Nel 2005 ha pubblicato la raccolta di poesie Emozioni. Lettera a Léontine è il suo primo romanzo.
Nicla