Lexie Rings è una studentessa in procinto di diplomarsi apieni voti, genio della matematica, legge la vita con un occhio razionale e scientifico, frequenta amicizie nerd, è accompagnata dalla mamma, e da Dave, il suo psicanalista.
Il motivo per cui Lexie frequenta uno studio di psicanalisi nasce dal fatto che il fratello muore per suicidio, dopo una vita quasi normale, passata tra la famiglia, con genitori separati da poco, la scuola e due amigos.
E' scettica e demotivata, Lexie, tanto demotivata da non riuscire a leggere nella sua vita quanto le emozioni trapelino dalle sue piccole disavventure quotidiane: perde il tram, non riesce ad avviare il Bidone (la sua macchina), si trova in difficoltà anche solo per consegnare una busta, una lettera, scritta dal fratello alla sua ex fidanzata.
Lexie sovrascrive dunque il dolore per la perdita del fratello, rivivendo nel presente momenti di condivisione con lui, immaginando di averlo al suo fianco, tra sogno e realtà.
E' ingabbiata nei suoi perché, Lexie, e nemmeno l'ammissione al MIT, Istituto Universitario di Matematica, riesce a darle la scossa che le serve.
Tra mille ricordi del passato e tasselli che Lexie va a ricostruire per darsi una spiegazione di come mai il fratello abbia deciso di togliersi la vita, accadranno dei fatti che, per una giovane in crisi, saranno risolutivi: delle foto che mancano da casa, un secondo caso di suicidio in città, una vecchia amica d'infanzia che ha perso il padre di recente, ragazza con la passione per l'esoterismo, Sadie, riusciranno a portarla fuori dal labirinto dei sensi di colpa.
Lexie ritrova la sua strada così, tra coincidenze inaspettate, una lettura che le apre gli occhi sulla natura introversa ed egotica del fratello, che "non riusciva a risalire", mentre la mamma affida il figlio a qualcuno, che la "chiama" per farla smettere di piangere, dal sedile posteriore dell'auto, dopo mesi di comprensibile dolore.
E' un libro molto bello e diretto che emoziona, trae ispirazione, ahimé, dalla vita della stessa autrice, Cynthia Hand, che ha perso il fratello in situazioni analoghe.
A metà tra il libro di formazione per adolescenti, il romanzo giovanile e la letteratura esoterica, mescola alcuni elementi reali con elementi terapeutici, conferendo e garantendo al lettore, giovane, una chiave di lettura molto positiva per aiutare a dare un sistema metodico per affrontare i propri problemi in merito alla morte, giovanile, ancor più se per suicidio.
"L'ultima volta che ti ho detto addio" è un libro che porta a pensare che non si è mai certi del momento in cui vedremo per l'ultima volta le persone che amiamo, motivo per cui è bene sempre lasciarsi con un saluto, altrimenti la porta sul "buio" resta aperta fino a che il proprio cuore non decide che è il momento di andare avanti.
L'ultima volta che ti ho detto addio - di Cynthia Hand
Harlequin Mondadori
Euro 14,90