incontriamo Colleen Gleason
incontriamo Colleen Gleason

 Benvenuta Colleen, è un onore per me intervistarti, non capita tutti i giorni di avere la possibilità di fare quattro chiacchere con una scrittrice stimata e apprezzata del tuo calibro. Qui da noi, in Italia, -ma penso tu lo sappia già- sei una delle icone del genere adult fantasy. Ti va di raccontarci qualcosa di te e di come sia entrata a far parte di questo magico mondo che è l'editoria?

Ho sempre amato leggere e scrivere libri. Ho scritto il mio primo racconto quando ero adolescente, e poi ho continuato durante gli anni universitari e durante la mia carriera professionale.

Probabilmente sarò l’unica scrittrice di vampiri che non legge abitualmente libri di vampiri, solo recentemente ho letto Dracula per la prima volta e mi è piaciuto tantissimo.

Il mio primo libro è stato venduto nel 2005, e nel 2007 fu pubblicato negli Stati Uniti e successivamente e cioè nel 2008 anche in Italia. L’idea di un cacciatore di vampiri mi venne guardando Buffy e Cenerentola e pensai a come sarebbe stata la storia di un cacciatore di vampiri che somigliasse a Cenerentola. Forse non sarebbe andata via a mezzanotte perché la magia stava svanendo ma perché si stava trasformando in un vampiro.

 

-Dopo la prima saga sulla famiglia Gardella, ambientata nella Londra inizi 800' e la tua seconda serie scritta con il nome di Joss Ware, in un Nevada contemporaneo, ricco di creature paranormali, eccoti tornare con la tua terza serie -pubblicata in Italia da un'altra casa editrice, rispetto alle precedenti, la Harlequin Mondadori- c'è un tuo ritorno alle origini: gli affascinanti vampiri londinesi dei primi 800'. La scelta di tornare ad ambientare la tua nuova saga in questa epoca storica e in quella determinata città è stata una scelta casuale oppure sei particolarmente legata a questo periodo e soprattutto alla figura del vampiro “gentiluomo”?

Dopo aver finito di scrivere i libri sulla famiglia Gardella, ero propensa a scrivere un’altra serie di un cacciatore di vampiri ma diverso dal precedente ( una relazione con Victoria). Tuttavia, il mio nuovo editore voleva che provassi a scrivere una serie che fosse più simile e una storia romantica sempre sui vampiri, diciamo un po’ come Twilight ma per adulti, e ambientata in un’era storica.

Ho pensato che fosse un’idea simpatica e cosi iniziai a mettermi a lavoro e a pensare come avrei potuto cambiare i ruoli che erano dei vampiri Gardella in modo da sembrare dei vampiri gentiluomini più sexy,meditabondi e dannati. Ecco come mi è venuta questa passione per la mitologia della saga di Dracula.

 

-Vuoi raccontarci com'è nata l'ispirazione che ti ha portata a scrivere la storia del Visconte Voss Dewhurst e della bella Angelica Woodmore?

Ho pensato molto a come sarebbe stato un uomo che ha venduto la sua anima a Lucifero in cambio dell’immortalità. Se un uomo avesse avuto denaro e potere, e non si fosse preoccupato di morire o perdere le sue capacità fisiche…per cosa avrebbe lottato?cosa ne sarebbe stato di lui?

Cosa gli avrebbe impedito di essere annoiato da una vita che non dava problemi, una vita piatta che non dava possibilità di crescere o di cambiare?

Mi venne in mente l’idea del personaggio di Voss. Uno che ha girato il mondo dedicandosi al piacere materiale. Era tutto ciò che un uomo poteva desiderare. Ma era vuoto dentro. Apparteneva a Lucifero, e questa era la parte peggiore del patto. E  pensai a cosa lo avrebbe potuto far cambiare e toccare la sua anima tanto da non renderlo più annoiato della vita e dedito solo al piacere della carne. E questa cosa non poteva che essere una donna. Ma che tipo di donna? Che tipo di donna, visto che lui ne aveva avute cosi tante? Una donna che gli avrebbe fatto capire che c’è ben altro nella vita oltre il piacere. Una donna che lo avrebbe capito e compreso la sua più grande paura: la morte. E questa donna era Angelica.

 

 

-Oltre ai tre libri già pubblicati in America: “The vampire Voss”, “The vampire Dimitri” e “The vampire Narcise”, ci sono in programma altri romanzi, oppure la serie si chiuderà con questa trilogia?

Ho in programma di scrivere tre libri, ma purtroppo dipende tutto dal mio editore che deciderà se e quando sarà il momento. Mi piacerebbe scrivere delle storie su Sonia, la terza sorella Woodmore, e su Mirabella, la sorella di Dimitri e poi su un terzo personaggio.

 

-Ogni scrittore ha le sue abitudini o i suoi cosiddetti “riti”mentre scrive: c'è chi ascolta la propria musica preferita, chi lo fa nel più assoluto silenzio, barricandosi nel proprio studio delle giornate intere...

Colleen Gleason invece, cosa fa per scrivere e avere la massima ispirazione?

Recentemente ho ristrutturato il mio studio e ora è tutto bello ordinato. Spesso mi siedo su una poltrona con il mio computer e inizio a scrivere, ma devo dire che riesco a rendere di più quando sono alla libreria del mio paese o al bar, mi metto gli auricolari nelle orecchie e inizio ad ascoltare musica e scrivo, scrivo, scrivo. Per il resto scrivo prevalentemente di sera, dato che torno a casa, dopo aver lavorato fuori, metto i miei figli a letto e me ne sto tranquilla a scrivere. Questo accade tra se sette e le dieci di sera. Se invece ho scadenze imminenti scrivo in ogni momento della giornata. Adoro svegliarmi presto il sabato mattina, quando i miei figli e mio marito dormono, e scrivere. Trascorro gran parte della mattinata e primo pomeriggio a scrivere email, rispondere ai lettori, postare commenti su face book, fare ricerche o fare altre attività.

 

-quali progetti editoriali hai tra le mani per il prossimo futuro?

Ho molti progetti in cantiere. Per prima cosa ho appena ultimato la stesura di una serie per adolescenti. Ma non verrà pubblicata prima del 2013. È un romanzo steampunk (Lo steampunk è un filone della narrativa fantastica-fantascientifica che introduce una tecnologia anacronistica all'interno di un'ambientazione storica, spesso l'Ottocento e in particolare la Londra vittoriana dei libri di Conan Doyle e H. G. Wells. Le storie steampunk descrivono un mondo anacronistico - a volte una vera e propria ucronia - in cui armi e strumentazioni vengono azionate dalla forza motrice del vapore (steam in inglese) anziché dall'energia elettrica; dove i computer sono completamente analogici, o enormi apparati magnetici sono in grado di modificare l'orbita lunare. Un modo per descrivere l'atmosfera steampunk è riassunto nello slogan "come sarebbe stato il passato se il futuro fosse accaduto prima".[1]) che narra le avventure del nipote di Sherlock Holmes e la sorella di Bram Stoker (che è il pro-pro-nipote di Victoria Gardella). Sto pensando anche all’idea di un romanzo sulla famiglia Gardella ambientato in una Chicago degli anni venti, con un protagonista molto particolare, sempre appartenente alla famiglia Gardella, ma che vive nell’America di oggi.

 Non so quando lo finirò, chissà, magari i miei lettori potrebbero mandarmi messaggi di auguri cosi da darmi l’energia giusta e incitarmi a scriverlo più velocemente. Sto scrivendo anche il quinto e il sesto libro della mia serie con il nome di Joss Ware. Cosi tanta gente ama i libri che parlano della famiglia Gardella, tanti lettori mi scrivono dicendo che amano di più i libri di Joss Ware. Cosi fino a quando usciranno storie nuove, i lettori potrebbero provare a leggere I Diari delle Tenebre.

 

 

-Grazie Colleen per essere stata in nostra compagnia e ti ringrazio soprattutto per il tempo che ci hai dedicato. Spero tornerai presto a trovarci.

Un abbraccio da tutti i tuoi lettori.

Grazie mille a voi che mi avete rivolto l’attenzione e vi pregherei di mandarmi il link della mia intervista.

 

Nicla

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